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Noel Gallagher's High Flying Birds Chasing Yesterday

26.04.2015 13:31


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“E se volessi spiegare la mia carriera con dei film direi che questa parte della mia carriera come una serie televisiva davvero forte come Breaking Bad“.

Forse è stata la cosa più sobria che Noel Gallagher abbia mai detto alle porte della pubblicazione di uno dei suoi dischi, anche se puntuali anche a questo giro non sono mancate le solite frecciate al fratello Liam, a Chris Martin, e qualche battuta evitabile perfino su Robbie Williams. Ma Noel Gallagher è anche questo, per alcuni innanzitutto questo, per tanti, milioni di fans di diverse generazioni, è quel “The Chief” che ha scritto alcuni dei brani pop/rock più memorabili degli ultimi anni.

A distanza di tre anni dall’ottimo esordio da solista, “Chasing Yesterday” è il secondo album che Noel incide con i suoi “High Flying Birds”; a dispetto da ciò che è trapelato dall’ ascolto dei due singoli estratti “In The Heat Of The Moment” e la splendida “Ballad Of The Mighty I”, “Chasing Yesterday” si dimostra infatti un disco più profondo e introverso di quello che può inizialmente apparire. L’album inizia con “Riverman”, evidenziando un netto cambiamento nel sound, meno vincolato agli schemi classici che spesso hanno caratterizzato il sound del cantautore di Manchester e più aperto a contaminazioni blues e jazz. In “The Girl With X-Ray Eyes” Noel e la sua band si cimentano in atmosfere classiche ’60-’70 rimandando agli Eagles, mentre il rock’n’roll di “Lock All The Doors” è il classico brano Oasis, o meglio è un brano scritto durante i primi anni di carriera della band di Manchester sfruttandone il piglio frizzante.

Come anticipato prima, non mancano influenze di blues e atmosfere soft, già utilizzate a tratti in passato ma mai così presenti come in questo disco, “The Dying Of The Light” è una poesia destinata ad essere estratta come singolo e insieme a “The Right Stuff” fa sì che siano riprese le influenze psichedeliche tipiche del 2000 per cui Noel scrisse il discusso album “Standing On The Shoulder Of Giants”.

“While The Song Remains The Same” è il brano che convince meno per ripetitività (il titolo da se pare auto-referenziale) ma apre ad un tris di brani eccezionale che concludono la versione base del disco di dieci tracce. “The Mexican” è un brano ‘cool’, uno di quelli a cui probabilmente Gallagher faceva riferimento quando si comparava a Breaking Bad, “You Know We Can’t Go Back” per il piglio naturale e immediato entrerà di diritto tra i brani chiave dal vivo, una delle sue canzoni d’amore più belle degli ultimi anni, circa quanto “The Ballad Of Mighty I”, scritta a quattro mani con Johnny Marr degli Smiths, che col suo cambio di tonalità e atmosfere malinconiche chiude “Chasing Yesterday” come meglio non si poteva.

La versione deluxe contiene quattro ulteriori brani tra cui la b-side “Do The Damage” e una versione remix di “In The Heat Of The Moment”

In parole povere e senza particolari interpretazioni, Chasing Yesterday è l’evoluzione della carriera solista di Noel Gallagher che al contempo rispolvera grazie all’ aiuto della sua nuova band, quello spirito rock un po’ smarrito negli ultimi anni dimostrando ancora di essere “The Chief”, il capo di un genere, il BritPop, che sicuramente non avrà inventato ma che da anni ha reso celebre personalizzandolo e rendendolo moderno e indimenticabile; nel titolo “Chasing Yesterday”, ovvero “Inseguire il giorno di ieri” vi è senz’ altro tutta la sua passione per ciò che ha saputo dare e che ancora può regalare alla musica; a tal punto una reunion degli Oasis pare inevitabilmente allontanarsi, ma mai dire mai.

Giancarlo Caracciolo

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