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Taranto F.c. 1927. L'ex rimpianto Mauro Bollino: “Le cose belle le apprezzi quando non le hai”

Nel pomeriggio di martedì abbiamo ascoltato l'attaccante che ha concluso il torneo con la Paganese

23.05.2017 22:54


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A cura di Enrico Losito

 

Troppo breve la sua permanenza in riva allo Ionio per apprezzarne appieno le qualità, un fastidioso infortunio a limitarne le prestazioni e poi la partenza per Pagani durante il mercato di gennaio e tante recriminazioni da parte dell'ambiente rossoblu. Lui è l'attaccante Mauro Bollino “caldeggiato” in estate dal diggi rossoblu Aldo Roselli che ne aveva apprezzato le doti lo scorso anno ad Andria. Il dirigente ionico, agli albori del campionato, aveva affermato ai microfoni di Canale 85: “Questo potrebbe essere l'anno della consacrazione di Bollino”. In parte lo è stato con un potenziale ancora inespresso. Abbiamo ascoltato l'ex calciatore del Taranto nel tardo pomeriggio di martedì.

 

Innanzitutto come stai e soprattutto che la stagione è stata per te? “E' stata una stagione altalenante: la prima parte a Taranto è stata buona con tanta gente che mi ha voluto bene poi il colpo di scena di gennaio, quando mi è stato chiesto di andare via nell'ultimo giorno di mercato. Ci sono rimasto male ma per mia fortuna sono andato alla Paganese, dove sono stato accolto bene e sono riuscito a disputare i play off”

 

Probabilmente sei il rimpanto di gennaio del mercato del Taranto. Tu che recriminazioni hai riguardo la tua esperienza in rossoblu? “Le cose belle le apprezzi quando non le hai come nella vita. Sono stato bene, io avevo iniziato ad apprezzare la Città, la gente e la tifoseria che è fantastica al di là dell'episodio del 22 marzo. Se fossimo rimasti uniti ci saremmo tolti tante soddisfazioni. Purtroppo non è avvenuto e sappiamo tutti com'è finita”

 

Per quanto riguarda l'amara retrocessione del Taranto, credi che l'episodio del 22 marzo sia stato decisivo? “Quello è stato il giorno in cui il Taranto è retrocesso con la perdita di tre elementi di spessore come Stendardo, Altobello e Maurantonio. Loro erano la parte forte del gruppo”

 

A parte l'episodio di quel giorno, non credi che il Taranto abbia peccato di personalità alla luce di quello che è accaduto dopo? “Si, quello sicuramente. Si poteva rispondere meglio sul campo anche quando c'ero io. A volte scendi in campo con determinate cosapevolezze ma poi accade tutt'altro. Non è solo colpa di quell'episodio ma di tante cose avvenute. Voglio anche metterci altri fattori. Per esempio è ingiusto e inadeguato mettere fuori rosa dei ragazzi come Balistreri e Pirrone...Non sto qui ad elencarli tutti. Forse anche questi episodi hanno inciso”

 

Quando siamo in procinto di congedarci, Bollino chiosa: “Voglio augurare a tutti i tarantini e al Taranto, che è una realtà fantastica, di rialzarsi il prima possibile! Un abbraccio a tutti!...Il mio non è un addio ma un arrivederci”

 

 

 

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