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Nardoni non ci sta: "La signora Zelatore addossa ad altri le sue responsabilità"

"Il presidente dimentica di aver rilevato il club, dalla Fondazione Taras, al costo simbolico di un euro, grazie alla libera donazione fatta dal presidente uscente Domenico Campitiello"

19.05.2017 09:27


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“Sono stato in silenzio sino ad ora, conservando il buon senso di rimanere defilato di fronte ad un momento difficile per tutti coloro che hanno nel cuore i colori della squadra della città. Un lungo periodo di silenzio e lontananza che mi sono imposto con dolore per evitare inoltre che sul “nostro” Taranto si abbattessero gli strali di una esposizione mediatica ancora una volta negativa. Ora però è giusto ristabilire la verità dei fatti e compiere l’operazione trasparenza che la storia di questa squadra e della sua tifoseria meritano”.

“Nella stagione sportiva 2013/14, con un gruppo di amici imprenditori e professionisti, salvammo il calcio a Taranto. Non avendo esperienza nel settore e disponibilità di tempo, decidemmo, di comune accordo, di affidare la gestione tecnica a Ermanno Pieroni. Confidando nel suo desiderio di riscatto sul territorio sottoscrivemmo, con lui, un accordo redatto assieme all’avvocato Raffo. Studiando accuratamente, anche nelle ore notturne, le relative clausole.

Desidero ricordare che quel contratto fu modificato dalla signora Zelatore, in piena autonomia, all’atto della sottoscrizione dello stesso Pieroni. La gestione societaria, dei primi sei mesi, della stessa signora Zelatore non venne condivisa dagli altri soci della Taranto F.C., furono pertanto creati i presupposti per l’avvicendamento ai vertici del club. La nuova governance insediatasi riuscì a salvare la categoria ed a contenere la massa debitoria.

Evidenzio che, a seguito di quel rimpasto dirigenziale, la signora Zelatore si rifiutò di versare nelle casse della Società i rimanenti importi della sua sponsorizzazione (Prisma) come di partecipare alle indispensabili ricapitalizzazioni, facendo in tal modo mancare risorse finanziarie alle quali io  contribuì a titolo personale.

Nella stagione successiva, 2014/15 il Taranto era risultato, sul campo, vincitore del campionato. Intervennero fattori esterni, disciplinari, che favorirono il Matera.

All’inizio della stagione successiva la Fondazione Taras,supportata da una parte della tifoseria e dall’attuale presidente Gianluca Sostegno, esercitò pressioni attraverso l’emittente televisiva Studio 100 affinché la società venisse trasferita al signor Domenico Campitiello. Indicando lo stesso come unico personaggio in grado di sviluppare un progetto ambizioso e di riportare il Taranto ai fasti di un tempo. Acconsentimmo al passaggio di proprietà che venne perfezionato sottoscrivendo accordo condiviso tra tutte le componenti interessate.

Oggi la signora Elisabetta Zelatore, con le sue esternazioni, continua nel tentativo di addossare ad altri le sue responsabilità, dimenticando, tra l’altro, di aver rilevato il club, dalla Fondazione Taras, al costo simbolico di un euro, grazie alla libera donazione fatta dal presidente uscente Domenico Campitiello.

La realtà dei fatti evidenzia come le risultanze di una eventuale cattiva gestione finanziaria siano addebitabili al suo operato. Verosimilmente, in considerazione dei risultati ottenuti, ad una sua gestione tecnico/organizzativa oltre modo discutibile.

Intendo infine precisare che, per una questione di rispetto verso il territorio ed affetto verso i colori rossoblu, il sottoscritto non ha mai preteso la restituzione delle somme versate come anticipazioni socio. Richiesta mai avanzate né al signor Campitiello né alla coppia Zelatore Bongiovanni. Ove però si proseguisse nell’accusarmi, per libero arbitrio ed a distanza di anni, nonostante si conoscano gli impegni finanziari da me sostenuti per la Società, mi riservo di prendere in esame anche quella ipotesi”.

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