Taranto F.c.

Giuseppe Siclari a TST: 'A Taranto o vinci o ti prendi i fischi...'

L'attaccante della Team Altamura sul gol fatto agli ionici: 'Bello segnare ma l'ho fatto senza rancore verso il Taranto'

09.05.2020 18:33


https://www.buonocuntosrl.it/

DI ALESSIO PETRALLA

A commentare il girone H della serie D e il momento delicato che ancora l'Italia sta vivendo, a Tutto Sport Taranto, è l’ex attaccante del Taranto, ora in forza alla Team Altamura, Giuseppe Siclari: “Questi due mesi sono stati per me un po’ come per tutti: sono rimasto a casa con la mia famiglia trovando più tempo da dedicare a mio figlio. Il calcio mi è mancato, soprattutto la domenica che è il giorno della partita e quindi del risultato dopo una settimana di lavoro. Però, la salute viene anche prima dello sport e ci siamo dovuti adeguare alle regole che secondo me sono state più che giuste”.

SOLUZIONI: “Il calcio dovrebbe prendere la stessa linea dalla serie A in giù. Bisognerebbe annullare ogni cosa anche se capisco chi ha investito tanto. Ci sarebbero otto match (al nord qualcuno in più) da disputare e la decisione, appunto, non è per niente facile. Non vorrei trovarmi nei panni di chi dovrà emanare i verdetti. L’alternativa sarebbe promuovere le prime classificate ed evitare le retrocessioni. Noi, però, rispecchiamo la categoria meno tutelata”.

LA TEAM ALTAMURA: “Stavamo andando bene anche perché la dirigenza aveva effettuato una buonissima finestra di mercato invernale. Abbiamo ottenuto qualche punto in meno rispetto a quelli che forse avremmo meritato sul campo. Nelle ultime otto sfide ci saremmo potuti togliere qualche altra soddisfazione. Fermarsi è stato un peccato. Si era creato grande entusiasmo con i tifosi che si divertivano. Giocavamo un buon calcio”.

SERIE D/H: “Lo confermo ogni anno: è un raggruppamento molto bello ed equilibrato in cui, tra derby e piazze blasonate, non esiste nulla di scontato. Foggia e Bitonto, ma forse anche il Cerignola, se la sarebbero giocata fino alla fine. Ogni situazione si sarebbe decisa nelle ultimissime giornate. In bassa classifica la situazione si stava delineando con l’Agropoli spacciata e altre cinque, sei squadre in lotta”.

IL TARANTO: “Ogni anno diciamo le stesse cose: si costruisce, sempre, una rosa per vincere ma annualmente ci sono intoppi. Quest’anno si era investito tanto portando in riva allo Ionio calciatori di grande caratura. Li se non vinci è un fallimento: la piazza te lo impone. Non ci sono mezzi termini. A Taranto ho vissuto sei mesi e, a livello personale, posso ritenermi soddisfatto pur non avendo vinto. Si tratta di una tifoseria esigente. Di contro, si sa, i play off in serie D non servono praticamente a nulla e quindi andrebbero riviste un po’ di regole. Quest’anno, forse, era l’annata più difficile per trionfare nel girone H visto che sulla strada degli ionici c’erano campane sempre importanti e almeno altre tre, quattro formazioni validissime. Allo stesso tempo non si pensava neanche ad un sesto posto. Non so cosa ogni anno accada ma alla gente, alla fine, interessano i risultati che scaturiscono dal rettangolo verde. Se vai li o vinci o ti prendi i fischi”.

IL GOL: “Si ho segnato al Taranto in occasione della vittoria della mia Team Altamura per 2-0. Ho massimo rispetto per i rossoblù: è stato bello segnare ma l’ho fatto senza alcun rancore verso loro visto che in riva allo Ionio sono stato molto bene. Sicuramente, era una partita importante perché la prima che vedeva mio figlio e perchè c’era anche mia moglie…”.

Si ringraziano:

 

 

Commenti

Taranto. Mercato: l’”affaire” portiere e la bella gioventù
L’amministrazione Melucci celebra in musica San Cataldo, il Santo Patrono della città di Taranto