Eccellenza Pugliese

Sava: Coquin, 'Qui perchè credo in questa società'

24.09.2020 00:33


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Il tutto a tempo di record. Nemmeno 48 ore dalla firma apposta sul contratto ché Stephane Coquin, nativo di Courbevoie, sobborgo parigino non lontano da Saint-Denis, gonfia la sua prima rete con indosso la casacca biancorossa. Un biglietto da visita niente male per la punta francese, evidentemente convinta della sua nuova scelta.

-Stephane, cosa spinge un atleta che ha già dato tanto al calcio nostrano a rimettersi in gioco?

"All'età di 37 anni ho deciso di ricominciare da Sava sia per la serietà che questa dirigenza mi ha mostrato che per la sua organizzazione: non credo sia da tutti fruire di un vasto settore giovanile da cui eventualmente attingere. Per certi versi mi ricorda il Genoa, società che mi ha permesso di esordire in Serie B e di lanciarmi nel calcio che conta".

-A tale riguardo, proprio la città della Lanterna ti ha visto 'illo tempore' toccare il cielo con un dito, benché giovanissimo. Che ricordi conservi di quella esperienza?

"A quel tempo ero ben tenuto in considerazione dal Professore (Franco Scoglio, ndr), che mi aveva pescato dalla Primavera del Genoa e, successivamente, lanciato in prima squadra, dandomi la possibilità di giocare al fianco di calciatori come Stroppa, Torrente, Ruotolo e altri di grossa caratura. Un'esperienza a cui devo molto, avendo da quella assorbito tecniche e mentalità di un certo tipo".

-Tornando al presente, cosa conosci di questa squadra?

"Conosco diversi calciatori per averci giocato assieme come Cimino, Amaddio, Cellamare ed Eleni, altri per averci giocato contro. È stato costruito un buon collettivo, questo è fuori da ogni dubbio".

-Un tuo pronostico sul prossimo campionato: dove vedresti proiettato il tuo Sava?

"Ad essere sincero, non me la sento di dire nulla al riguardo. Ci accingiamo a giocare un campionato strano, inedito, dove tante saranno le incognite e, pertanto, allo stato attuale non credo sia possibile individuare delle potenziali regine né prevedere il nostro eventuale andamento. Durante la mia militanza ad Avetrana, ad esempio, in presenza di un unico girone era alquanto facile intuire quale sarebbe stato lo scenario alla vigilia del torneo. Alla luce di ciò, non ci resta che vedere".

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