Promozione Pugliese

Benvenuto Sava

a cura di Fabrizio Izzo

15.06.2017 07:55


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È cosi tanto tempo che il Sava è assente dal la vetrina del calcio regionale che non possiamo parlare di un bentornato, un efficace benvenuto sembra essere il miglior saluto. Fino alla stagione scorsa la società è stata sempre in primo piano per quanto riguarda i settori giovanili, ottime squadre, ben organizzate, allenate da gente capace e competente, ambiente sano, ottimo humus per la crescita dei giovani atleti. Per la prossima stagione, 2017/18, l’opportunità di acquisire un titolo sportivo di Promozione ha fatto gola alla dirigenza savese che si è lanciata in questa nuova avventura, forse, ignorando anche eventuali rischi derivanti da cavilli pregressi. Paese in festa, incuriosito e allo stesso tempo frettoloso di vedere all’opera la propria squadra competere nel campionato di serie “B” regionale. Organigramma nuovo, volti nuovi, mister Degli Schiavi sulla panchina della prima squadra, progetto sportivo presentato in grande stile, insomma il DS Vincenzo Palmieri con orgoglio ha felicemente parlato, non poteva essere il contrario, del programma considerandolo importante non solo dal punto di vista sportivo ma anche da un punto di vista socio-economico perché metterebbe in evidenza le molteplici peculiarità del territorio. Tutto molto bello, tutto simile ad una favola, tanto entusiasmo da poter far sfuggire che la Promozione non è un campionato come quello dei settori giovanili. La lunghissima assenza dal calcio dilettantistico non si colma dall’oggi al domani, certo le prerogative e la voglia di fare bene ci sono e sono fondamentali ma per affrontare un campionato importante e raggiungere l’obiettivo minimo ci vuole di più. Anche la mancanza all’abitudine di giocare partite di livello superiore è un handicap, bisogna rieducare un po’ tutti dal primo all’ultimo elemento, non c’è l’esperienza collettiva, a prescindere da quella maturata da ogni singolo. Il progetto giovani è una santa cosa, i giovani sono la linfa del calcio e su questo dubbi non ce ne sono ma le insidie sono così tante che il solo pescare dal proprio settore giovanile, seppur valido, non basterebbe. Il Sava è una tela bianca su cui il pittore o i pittori devono disegnare un capolavoro, è il soggetto che fa la differenza, la squadra deve essere attrezzata, adeguata al livello tecnico della Promozione, i soli ragazzi non bastano. La Promozione non ammette ingenuità, ci vogliono calciatori esperti perché il bentornato non diventi un rapido arrivederci.

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