Taranto F.c.

L'amarcord di TST: Francesco Turrini, 'Taranto fu la piazza ideale per riscattarmi'

L'ex centrocampista rossoblù: 'Con la Juventus tutti ci davano per sconfitti ma riuscii anche a segnare'

03.06.2020 20:34


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DI ALESSIO PETRALLA

Nonostante siano passati tanti anni dal periodo (dal 1990 al 1992) di militanza in rossoblù l'ex centrocampista Francesco Turrini è rimasto nel cuore dei tifosi ionici come conferma lo stesso che, a Tutto Sport Taranto, s'immerge in quelle due stagioni indimenticabili: "Ho vissuto questo periodo come tutti, con sofferenza per quello che stava accadendo. Il calcio è passato in secondo piano viste le tante notizie negative".

LE CLASSIFICHE: "Al momento la situazione è caotica: bisogna attendere le decisioni della Federazione e del Governo. Speriamo di tornare tutti, con regolarità, a giocare. Sicuramente, le proposte fatte penalizzano chi si trova in bassissima classifica visto che queste squadre potevano giocarsi la permanenza. Siamo stati davanti, e lo siamo ancora, ad un evento eccezionale e quindi bisogna adeguarsi".

IL TARANTO 2020: "Quella ionica è una piazza che merita altri palcoscenici: si sono succeduti tanti presidenti. Non sta a me dire che blasone ha per storia, per i tifosi e per l'amore di quella gente verso il calcio. Vorrei vederlo nelle categorie di competenza".

TARANTO: "I miei ricordi sono tutti positivi. Sono stato in riva allo Ionio dal 1990 al 1992 giocando in serie B con due diversi allenatori purtroppo, oggi, deceduti. Erano delle grandi persone così come i calciatori che ho avuto come compagni. Taranto ci ha fatto sentire il proprio calore addosso. Lottavamo per la salvezza e ogni domenica mettevamo il cuore con il Presidente Carelli che per noi era come un padre: era attaccatissimo alla sua squadra. Venivo da una stagione non positiva con il Como e volevo riscattarmi: Taranto era la piazza ideale tanto che sono stato benissimo. Ho trovato amici all'interno e all'esterno del calcio che mi hanno dato una mano a vivere la città. E' una piazza esigente che ha molta fame".

PARTITE MEMORABILI E IL GRUPPO: "Come non ricordare la partita di coppa Italia al cospetto della Juventus davanti a 30000 spettatori: avevamo creato un bel gruppo unito con il Presidente e l'allenatore: una bella famiglia. Ogni domenica giocavamo con il coltello tra i denti".

GOL SIGNIFICATIVI: "Me ne viene in mente uno realizzato proprio alla Juventus: tutti ci davano per sconfitti. Ricordo che Julio Cesar fece un retropassaggio per Tacconi, recuperai quel pallone effettuando un pallonetto e realizzando il gol del vantaggio. Poi ci fu il pareggio bianconero e il nostro secondo gol. Memorabili anche i derby con il fortissimo Foggia di Zeman. Mi viene in mente un gol che realizzai al Cosenza: cross di D'ignazio e mia conclusione al volo".

AMATO DALLA PIAZZA: "Tempo fa venni a Taranto per un torneo con il Parma Primavera (ero coordinatore del club gialloblù) con il tecnico Fausto Pizzi che era squalificato. In panchina, perciò, ci andai io e ricevetti grandi applausi. La sera, poi, andammo a mangiare sul Lungomare e mi riconobbero in tanti. Vuol dire che qualcosa di buono l'ho lasciata".

SERIE A: "Ho giocato quattro stagioni nel Napoli giocando anche la serie B con il Piacenza. I ritmi e l'intensità di gioco erano gli stessi di oggi. Nel calcio moderno, però, esiste maggiore business. C'era un altro approccio con i calciatori che mostravano maggiore attaccamento alla maglia: ora si cambia squadra anche tre volte l'anno".

Si ringraziano:

 

 

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