Calcio a 5 Femminile

Atletic Club Taranto, il bilancio dell’avventura in rossoblù del vice presidente Michelangelo Cimaglia

13.07.2017 10:58


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L’avventura dell’Atletic Club Taranto è nata anche grazie a lui, che cinque anni fa ha aderito subito all’idea dell’amico fraterno Mimmo Aiello: far nascere un sodalizio di ftusal femminile. Michelangelo Cimaglia, vice presidente della squadra di calcio a cinque rossoblu, in attesa che vengano svelati i primi colpi di mercato, fa un bilancio del passato.   

“Cinque anni fa siamo partiti da zero, con la voglia di giocare per divertirci. Partecipavamo al campionato UISP. Da quattro invece siamo in quello della Figc. Abbiamo iniziato da due tre giocatrici e siamo arrivati ad essere una realtà ramificata nel territorio, che a piccoli passi si sta facendo strada. Ogni anno cerchiamo sempre di migliorare la posizione in classifica, senza troppe pressioni perché è un gioco e come tale va affrontato. Competizione sì ma bisogna prenderla con disinvoltura e tranquillità. Le ragazze apprezzano questa nostra idea di sport e per questo accettano il progetto Atletic, che è un progetto sano, basato sul voler stare insieme e condividere una passione”.

Sul punto di forza che ha caratterizzato l’Atletic Club Taranto in questi cinque anni Cimaglia non ha dubbi. “Non molliamo mai, anche quando la partita sembra ormai chiusa ed i giochi fatti. Dalle difficoltà sono venute fuori le più belle prestazioni dell’Atletic, come a Taviano nella finale playoff dello scorso anno, dove abbiamo perso 3-2 ma lottando fino all’ultimo respiro ed alla fine meritando anche di vincere, perché abbiamo sbagliato tanti, troppi goal. Insomma non diamo mai per scontata la sconfitta. Un altro punto di forza della società è quello di avere persone di valore e con valori, che alle chiacchiere hanno sempre preferito i fatti”.

Lo sguardo vola veloce al futuro. “Nel prossimo campionato ci batteremo per superarci – prosegue Cimaglia - perché questo fa uno sportivo: prova sempre a migliorare la sua prestazione. Seguiremo in particolare le più giovani, che stanno imparando tanto e crescono calcisticamente di anno in anno. Ci auguriamo di competere con le prime della classe e qualora non fosse così, ci ritroveremo ancora, tutti, staff tecnico e calciatrici, sempre dalla stessa parte. Perché il progetto Atletic non finisce ad un risultato sul campo. Credo ciecamente in questo gruppo di ragazze”. 

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