Taranto F.c.

L'amarcord di TST: Giorgio Roselli, 'A Taranto arrivai tra le contestazioni poi mi amarono'

L'ex calciatore rossoblù: 'Taranto? Si può essere promossi anche senza spendere tanto: serve organizzazione'

10.05.2020 18:26


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DI ALESSIO PETRALLA

Di recente ha allenato il Cosenza in serie C venendo esonerato proprio alla vigilia della partita con il Taranto poi vinta, per 0-3, dai calabresi, l’ex rossoblù, dall’annata 1987-88 a quella 1989-90, Giorgio Roselli (attualmente tecnico nella serie A maltese) che a Tutto Sport Taranto, commenta il periodo e racconta la sua lunga avventura nella Città dei Due Mari: “Siamo tutti dispiaciuti per quello che sta accadendo sia a livello calcistico che medico. Il calcio nella nostra nazione ha un seguito pazzesco e, perciò, è come se si fosse fermato tutto. Già ripartire dagli allenamenti sarebbe tanto per tutti noi appassionati”.

SOLUZIONI: “E’ difficile anche per quelli più bravi di me in materia. La speranza è quella di continuare aspettando un mese in più ma terminando tutto: ovviamente questo vale per le categorie superiori. Poi, si starebbe fermi un po’ per ripartire con la nuova stagione. Chi ama giocare, le vacanze potrebbe anche non farle. Se mi chiedevano vuoi giocare a calcio o andare in vacanza, io votavo la prima opzione”.

COSENZA: “Ho allenato li per due anni e mezzo prelevando i rossoblù dall’ultimo posto portandoli fino al decimo e vincendo la coppa Italia. Poi un buon anno e mezzo fino a quando andai via proprio pochi giorni prima della sfida, in serie C, con il Taranto. Mi sostituì il mio secondo, De Angelis. In estate ho fatto il ritiro con il Monopoli a Camigliatello e tantissimi tifosi cosentini sono venuti a salutarmi. Inoltre, mi sento ancora con il Presidente dei calabresi. Con tutti è rimasto un affetto importante”.

SERIE D/H: “Già dall’inizio si vedeva che le squadre del raggruppamento H erano tutte forti: poi ne sono rientrate altre di spessore come il Foggia. Il Bitonto è primo avendo costruito un buon organico; mi dispiace per il Taranto. Ultimamente, ero a Malta per allenare e vidi che arrivò D’agostino apprendendo che anche altri atleti rossoblù avevano salutato quella piazza: un blasone del genere doveva lottare fino alla fine. Tutto ciò non ha logica. Comunque, mi auguro che già il prossimo anno possa, con una squadra competitiva, salire in serie C. Spero che questa società possa risalire anche perché li sono stato tre stagioni e so come funziona il calcio”.

IL PRESENTE: “Fino al mese di febbraio sono stato a Malta ad allenare in serie A: anche li è stato sospeso il campionato e non si dovrebbe ripartire. Spero di riprendere il mio lavoro quanto prima che sia in Italia o all’estero: non ci sarebbero problemi perché la mia passione va oltre ogni cosa. A Malta il calcio è diverso con la nazionale che si è appoggiata a Mangia, allenatore italiano. Purtroppo, anche in terra maltese sono state annullate le amichevoli della nazionale”.

TARANTO: “Arrivai in un periodo di contestazioni feroci visto che era stato ceduto Maiellaro al Bari. Poi, sarei dovuto andare via nella prima sessione di mercato ma il Presidente Fasano decise di puntare su di me tenendomi contro il pensiero di tutti. Al mio esodio segnai subito per poi realizzarne subito altri due. Nella stagione successiva, quella 1988-89 retrocedemmo in serie C per poi risalire in serie B in quella 1989-90: ero molto amato dalla tifoseria tanto che ricordo che una volta, il povero e compianto, tecnico Clagluna mi sostituì tra i fischi della gente che non voleva che uscissi dal campo”.

GARA PARTICOLARE: “Ricordo Taranto-Ternana nel giorno della promozione in serie B. C’erano più di 30000 tifosi. In riva allo Ionio sono stato benissimo: abitavo a San Vito e ho passato tre stagioni favolose nonostante fossi a fine carriera. Anni dopo, quando c’era Pieroni al timone, ho avuto modo di venire a Taranto festeggiando anche una promozione”.

IL TARANTO 2020: “Per vincere serve una società forte: si può essere promossi anche senza spendere tanto visto che il fattore fondamentale è l’organizzazione. Il Taranto doveva essere una delle pretendenti a salire in serie C ma sulla sua strada ha trovato ottime squadre come il Bitonto, il Foggia e il Cerignola che ha allestito uno squadrone. I rossoblù sono mancati…”.

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