Taranto F.c.

L'amarcord di TST: Marco Mancinelli, 'Taranto-Martina come Hellas-Chievo'

L'ex centrocampista del Martina: 'Con il Taranto derby belli da giocare e da vincere'

31.05.2020 18:21


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DI ALESSIO PETRALLA

Due magiche stagioni con la maglia del Martina, con cui ha sfiorato la serie B con il Pescara nella finale play off, per l’ex centrocampista Marco Mancinelli che, a Tutto Sport Taranto, rivive quei momenti: “Forse si è aspettato troppo a sospendere i campionati visto che partite come Valencia-Atalanta possono aver infierito sulla situazione legata al Coronavirus. Tutti ci aspettavamo uno stop più corto ma non addirittura di quasi tre mesi. Riprendere sarà difficile ma, nei professionisti, indispensabile. Per quanto riguarda i dilettanti devono pensare già da oggi alla prossima stagione”.

LE CLASSIFICHE: “Parliamo di una situazione drammatica ed eccezionale che spero non accadrà mai più, perciò per quanto riguarda le graduatorie far contenti tutti sarà impossibile: mandare le prime in serie C è la cosa più giusta anche se la mia Recanatese, nel girone F, è quarta a soli sette punti dalla vetta e con otto gare da giocare. Però, ripeto, è giusto così. Sotto sicuramente è una beffa ma far scendere le ultime quattro può essere meglio che distruggere il calcio”.

MARTINA: “Ho vissuto due stagioni bellissime con l’unico rammarico che ero troppo giovane e non over. Compimmo una cavalcata eccezionale arrivando a giocarci la serie B con il Pescara nella finale play off. Forse una cosa irripetibile per il calcio martinese: toccammo il punto più alto della storia del club biancoazzurro. Sono stati i miei primi anni nel professionismo e appena saliti in C1 sfiorammo l’impresa che poi avremmo meritato di raggiungere attraverso il ripescaggio anche se poi decisero di mandare in cadetteria la Fiorentina. Nel secondo anno ci salvammo tranquillamente: mi sono levato tante soddisfazioni”.

SERIE D/H: “E’ il più tosto d’Italia e c’era una gran bagarre: con ancora otto partite da giocare poteva succedere di tutto. Sono contento che il Bitonto salirà in serie C visto che conosco l’allenatore in seconda, Gigi Anaclerio con il quale ho giocato a Verona. Se fossi un tesserato del Foggia, però, sarei rimasto molto rammaricato”.

IL TARANTO: “Ho sempre pensato che è una piazza straordinaria ma allo stesso tempo molto difficile. Per fare bene, in riva allo Ionio servono tante componenti: un tecnico giusto e una tifoseria che ti appoggia dall’inizio creando entusiasmo. Con la maglia del Martina ho battuto i rossoblù quattro volte su quattro e vedendo quello che succedeva a Taranto posso conferma che c’era e c’è una situazione ambientale difficile. Se li fai bene ti fanno sentire un giocatore di serie A”.

I DERBY COL TARANTO: “Li ho sempre paragonati a Hellas Verona-Chievo con il Martina che recitava il ruolo dei secondi al cospetto di un blasone importante come quello tarantino. Per noi e per la società sono arrivate grandi soddisfazioni con i tifosi martinesi che erano attaccatissimi e ci seguivano ovunque con gioia. Derby belli da giocare e da vincere. Le due tifoserie erano rivali con i nostri che in quel periodo erano pazzeschi a differenza dei supporters rossoblù che comunque nel derby si facevano sentire tantissimo. I martinesi vivevano sulle ali dell’entusiasmo visto che a gennaio eravamo primi. Tornai a giocare a Taranto con la maglia dell’Ancona: ci giocavamo un posto play off e sembrava di stare in Sud America”.

L’HELLAS VERONA: “Martina ce l’ho nel cuore ma l’Hellas Verona è la mia seconda pelle: ora faccio il tifo per loro visto che quella società mi ha regalato tante soddisfazioni come ad esempio giocare a Torino con la Juventus e i play off per salire in serie A. La B dell’epoca era tostissima con giocatori come Milito che indossava la maglia del Genoa. Ho festeggiato le cento presenze in gialloblù sotto la curva e ogni volta che vi torno è sempre un piacere. Ho Verona nel cuore”.

IL MARTINA 2020: “Per risollevarsi Martina ha bisogno di un tecnico che rappresenti la storia di questa società: sto parlando di Orazio Mitri che è un allenatore preparatissimo e simbolo indiscusso di Martina”.

Si ringraziano:

 

 

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