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I Carabinieri arrestano una donna cerignolana per spendita di banconote false

22.07.2017 10:55


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I Carabinieri del N.O.R. – Aliquota Operativa della Compagnia di Massafra (Ta) hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Taranto – dott. Benedetto RUBERTO, su richiesta del P.M. del medesimo Tribunale, - dott.ssa Giovanna CANNARILE, LUPO Filomena, 46enne, di Cerignola (FG), ritenuta responsabile del reato di spendita di monete false.

I fatti risalgono a tre distinti episodi, verificatisi tutti nello stesso giorno, e più precisamente il 7 aprile scorso, in danno di esercenti commerciali massafresi. Infatti quella mattina la donna, dopo aver fatto la spesa all’interno di un negozio di generi alimentari, consegnava alla cassiera una banconota da 20,00 euro; successivamente la stessa entrava all’interno di una profumeria e, dopo aver acquistato della merce, pagava con una banconota da 100,00 euro; infine, recatasi presso un negozio di abbigliamento, acquistava alcuni indumenti, pagando con una banconota da 100.00 euro.

Solo successivamente le vittime si accorgevano di essere state truffate, avendo ricevuto banconote false e, recatesi presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Massafra, sporgevano formale denuncia nei confronti della ignota malfattrice. Nella formulazione degli atti, i denunciati fornivano tutta una serie di elementi e particolari, tra cui la descrizione scrupolosa dei tratti somatici della donna, che hanno permesso agli investigatori dell’Aliquota Operativa di quel Comando di risalire all’identità della 46enne. Nel corso delle indagini si appurava inoltre che LUPO Filomena era stata protagonista di innumerevoli episodi simili, avvenuti in diverse regioni d’Italia. 

La scrupolosa e paziente ricostruzione dei Carabinieri ha delineato le condotte delittuose della donna, permettendo al GIP, di formulare a suo carico precise contestazioni contenute nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare eseguita a suo carico.

L’arrestata, espletate le formalità di rito, è stata tradotta presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari con ausilio del dispositivo elettronico di controllo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

 
 
 
 
 
 

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