Le meteore del Taranto

DON RODRIGO DE TARANTO

16.08.2013 15:00


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In non molti ricorderanno le gesta (?) in casacca rossoblu di Rodrigo Lucas Stalteri, brevilineo attaccante del Taranto dell'era Pieroni. Tre presenze per lui e poche soddisfazioni in riva allo Ionio


 

Nel parlare di meteore ogni riferimento a calciatori esotici, giunti a noi più per sbarcare il lunario che per lasciare il segno, è tutt'altro che casuale. L' esempio più lampante, parlando più strettamente di calcio nostrano, è quello di un anonimo atleta approdato sulle rive dello Ionio nel lontano 2004 e apparso in maglia rossoblù in rarissime occasioni, vale a dire l' argentino Rodrigo Lucas Stalteri.

 Attaccante brevilineo, di chiare origini italiane e simile per fattezze fisiche al bomber tascabile salentino Fabrizio Miccoli - il cui paragone, almeno per ciò che concerne l' esperienza tarantina, resta limitato al solo aspetto esteriore -, l' "adelantero" sudamericano nasce nel 1975 nel piccolo centro di Capital Federal, a un tiro di schioppo da Buenos Aires. A 19 anni esordisce con la maglia dell' Atletico Lugano, squadra della sua città militante nella quinta divisione argentina. Grazie a un discreto numero di reti e a buone prestazioni sul campo, Rodrigo riesce a suscitare l ' interesse di alcuni club di categoria superiore, tra tutti il Talleres. Proprio con questa compagine riesce a ritagliarsi un posto da titolare e a divenire uno degli attaccanti più prolifici di seconda serie. Negli anni successivi, il 'puntero' indosserà le casacche di Tigre e Atlanta, ancora nella serie cadetta. Nel 2000, finalmente, l' approdo nella massima divisione argentina con l' Almagro e, così come il nome della squadra può lasciar intendere, il bottino di presenze e marcature risulta più magro della carne in gelatina tanto decantata negli spot Tv. Nel 2001 la partenza per l' Italia ma, udite, udite in Serie D con destinazione Bitonto e, ancor prima, in Spagna nel Murcia,club di quinta divisione. Eppure, nè con la 'camiseta' neroverde barese, nè con quella degli iberici riesce a mettere in mostra i numeri con cui tanto aveva fatto divertire gli appassionati di 'fudbol' del suo paese. Nel 2002 è la volta del Cile. Nel paese andino Rodrigo riesce a trovare la sua fortuna, collezionando un buon numero di presenze e marcature con i colori del Cobresal, tanto da destare l' ammirazione dell' Ancona di Pieroni, neopromossa in Serie A. Ed ecco che le porte del paradiso sembrano aprirsi con l'ingaggio da parte della società dorica. Ma è chiaro che posto per lui non c'è e, come per ogni buon tesserato dell' orbita pieroniana destinato a scaldare le tribune del 'Del Conero', il dirottamento verso Taranto è assicurato. La situazione in casa rossoblù, poi, non è delle migliori; autentico porto di mare con un viavai interminabile di calciatori, tre cambi tecnici e tifoseria esausta, la squadra non riesce a trovare più stimoli, nemmeno con l'arrivo di calciatori affamati e desiderosi - soltanto a parole - di fornire il proprio apporto per ottenere una salvezza miracolosa. Stalteri si ritrova - sulla stessa stregua degli emigranti italiani del secolo scorso - con la valigia di cartone per prendere posto su di una nave ormai fatiscente di cui, peraltro, fa parte il suo connazionale e compagno di sventure, nonchè altra autentica meteora D.O.C., Jonathan Vidallè. Il ragazzo di Capital Federal vestirà la divisa rossoblù in appena tre occasioni, delle quali una davvero ghiotta. Mister Brini, appena subentrato a Dellisanti, ma già pronto ad abbandonare dopo una sola settimana di permanenza l' Hotel 'Taranto', lo schiera dal primo minuto di un match casalingo contro il Sora: siamo nel marzo 2004 e, malgrado un discreto numero di spettatori, dovuto al popolare costo del biglietto ammontante a 5 euro per la gradinata e a 10 per la tribuna, il 'pampero' non riesce ad incidere nemmeno se gli ordinassero di tagliare con un pugnale d' acciaio un flaccido pezzo di burro. Altre due apparizioni, da 15' ciascuna, e Stalteri chiude la sua avventura nella città di Falanto. Gli anni a venire sono un continuo spostarsi di terra in terra per cercare l' Eldorado: nel 2005 in Honduras nel Chalatenango e, l' anno successivo, il ritorno in patria nel Temperley e nell' All Boys, tutte squadre di terza serie. Nell stagione 2008-09, Radio Desaparecido lo dà ancora una volta in Italia, ma impegnato in tornei provinciali: è l' Ospedaletti San Remo - Promozione ligure - a fargli riassaporare il gusto del calcio italiano, sebbene in pillole.

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