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L'amarcord di TST: Demetrio Cutrupi, 'Il gol di Padella ci svegliò da un sogno...'

L'ex difensore rossoblù: 'Che emozione lo scontro diretto a Terni: in nove la riprese Di Bari...'

03.05.2020 20:51


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DI ALESSIO PETRALLA

Ha vissuto anni importanti della storia recente rossoblù (parte dell’era D’addario vale a dire le stagioni 2010-11 e 2011-12) il difensore Demetrio Cutrupi che, a Tutto Sport Taranto, racconta la sua esperienza in riva allo Ionio: “In questo periodo mi sembra di vivere in un film di fantascienza: nessuno se lo sarebbe mai immaginato. Inoltre, ho due bimbi che da inizio marzo sono chiusi in casa. Anche lavorativamente non è un periodo facile per nessuno. Fortunatamente i contagi stanno scendendo: speriamo di tornare quanto prima alla vita normale”.

SOLUZIONI: “Sarà difficile trovare una soluzione per quanto riguarda promozioni e retrocessioni: ci saranno sempre sfavoriti e penalizzati. Come si fa a far retrocedere una formazione a ben otto partite dal termine: questo vale anche per la griglia play off. Di contro hanno fatto bene a fermare tutto nei tempi giusti. Ora la patata bollente spetta alla FIGC”.

CUTRUPI: “Dopo l’esperienza a Taranto ho giocato ad Andria: visti i due fallimenti delle due società ho smesso anche perché avevo progettato il matrimonio e quindi un’altra vita lavorativa. Ovviamente è stata una scelta fatta a malincuore ma adesso non me ne pento: anche se mi diverto in Promozione il calcio mi manca”.

TARANTO: “Nella città dei Due Mari ho vissuto due stagioni bellissime: forse le ultime due più emozionanti della storia del Taranto. Proprio l’altro giorno ero con mio figlio, già grande appassionato di calcio, e gli stavo facendo vedere il video della semifinale persa a Roma, dei 2500 tifosi ionici che c’erano in allenamento durante la settimana e dell’1-1 di Terni quando in nove uomini riuscimmo a pareggiare grazie a Di Bari. La gente ci sosteneva sempre, peccato per i problemi societari”.

LA GARA PIU’ BELLA: “Fu quella giocata a Terni tra la prima e la seconda della classe. Aspettavamo da tanto tempo quella sfida. Ricordo che fummo “accolti” da circa 2000 ternani e che fu una partita carica di tensione con lo stadio pieno. Alla fine riuscimmo a recuperare il risultato grazie ad un gol di Di Bari. Partita da rivedere”.

ATLETICO ROMA-TARANTO: “Ricordo che ero in panchina e che Colombini prevedeva tutti i marcatori. Ad un certo punto sembrava una storia già scritta ma poi il gol di Padella ci svegliò da un sogno”.

LA CURVA: “La tifoseria tarantina non la scopro di certo io: è una piazza calda che ti permette di formarti. Avevo circa 22 anni e li o cresci o cresci. Lo stadio già da fuori metteva i brividi: poi, dentro, era sempre pieno. Ci incitavano sempre. Nonostante tutto gli abbiamo sempre dato una risposta sul campo, teoricamente vincendo il campionato sulla Ternana (2011-12). La gente era con noi e anche dopo il ko nei play off ci ringraziò. Meritano altri palcoscenici”.

IL TARANTO 2020: “Non è facile vincere la serie D e non sempre prendere gente di categorie superiori e spendere tanti soldi ti fanno trionfare. Serve una programmazione seria e a lungo termine che parte dal settore giovanile puntando su un personale qualificato. Queste dovrebbero essere la basi”.

IL GRUPPO: “Che dire: basta solo pensare che Di Deo e Migliaccio sono stati miei testimoni di nozze con Pensalfini compare. Mi sento con Sabatino, Garufo e Giorgino: siamo tutti amici. Se mi trovo dalle parti di Battipaglia mi prendo volentieri un caffè con Di Deo. Trovai delle persone per bene e degli amici sia dentro che fuori dal campo”.

Si ringraziano:

 

 

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