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Ivan Termite: portieri si nasce

a cura di Fabrizio Izzo

18.12.2018 16:56


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Immagine ZaccagniIl portiere è il corazziere della squadra, l’ultimo baluardo a difesa della porta, ha solitamente il numero 1 dietro le spalle ed è infinitamente solo nel suo lavoro, non può sbagliare, non può avere dubbi sul da farsi, deve essere sempre pronto, vigile ed efficiente. Un ruolo che non tutti possono ricoprire e non solo per l’aspetto fisico, è quel giocatore diverso da tutti, per indumenti, per comportamento, per tipo di gioco ed è l’unico che il regolamento impone come presenza in campo, non si gioca se non c’è un portiere. Il portiere è speciale come è speciale il numero 1 Ivan Termite: per professionalità, atteggiamento, carisma. Portiere di notevole esperienza, classe 82, brindisino di San Vito dei Normanni, ha giocato in tutte le categorie dalla serie D alla Prima, in carriera ha vestito le maglie del Mesagne, del Carovigno, del San Vito, dell’Ostuni, del Leverano, del Brindisi, del Grottaglie e fino qualche giorno fa, prima di svincolarsi, ha difeso i pali della porta del Manduria Sport. Centonovantuno centimetri di muscoli, agile, reattivo e padrone indiscusso della sua area. Noi di TST abbiamo scambiato due chiacchiere con Ivan ritenendolo uno dei portieri più esperti e bravi nel panorama dilettantistico di zona.

Questo è quanto ci ha detto sul suo ruolo: “Portieri solitamente si nasce e difficilmente si diventa. Essere portiere è come fare uno sport individuale in uno sport di squadra, devi essere forte caratterialmente e mentalmente, sicuro di te e di tutto ciò che fai. Il portiere è giocatore ma è soprattutto quell’uomo in grado di assumersi le responsabilità anche se nel suo ruolo l’istinto ricopre una parte fondamentale. Ritengo che il portiere possa essere paragonato ad un incosciente se lo si pensa con razionalità ........ma alla fine è proprio questo il bello dell’essere portiere. Il portiere ad una squadra deve dare tre cose fondamentali: la tranquillità, la sicurezza e la presenza costante durante una partita, dispensando consigli e accorgimenti continui ai propri compagni. Quando son in campo è ho al mio fianco un portiere più giovane cerco di trasmettergli tutto il mio sapere, lo esorto, lo incoraggio perchè il portiere, nella sua solitudine, ha bisogno di questo. Nonostante l’età ho ancora bisogno del terreno di gioco, stare fermo in questo momento della stagione è difficile ma nello sport, così come nella vita, è necessario prendere delle decisioni anche se queste apparentemente possono sembrare infelici, fa parte del gioco, l’importante è prenderle con serenità e consapevolezza andando avanti decisi con la convinzione che un’altra firma possa darti una gioia più grande della precedente. Ho giocato fino a qualche giorno fa e già il campo mi manca. Mi manca la fatica degli allenamenti, la tensione del pre-partita, l’adrenalina della gara, tutti ingredienti che condiscono la mia vita da atleta da almeno 21 anni e che per il momento sono li, conservati ma allo stesso tempo pronti al riutilizzo immediato per essere messi a disposizione di chi ha bisogno di difendere e rendere sicura una porta di calcio.”

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