Boxe

Il tarantino Francesco Magrì conquista il Guanto D'Oro

ALL’ANGOLO C’E’ IL MAESTRO INSTANCABILE PIU’ VECCHIO DI MEZZO SECOLO VINCENZO QUERO: “UN PREMIO AL TALENTO DEL NOSTRO ATLETA OLIMPICO”

03.07.2017 23:27


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Il Guanto d’Oro è di Francesco Magrì. Il ventenne tarantino della palestra Quero-Chiloiro conquista la kermesse nazionale dedicata al top della categoria Olimpica “Elite” nella categoria 69 chilogrammi. Nel weekend il successo a Rossano Calabro, nell’evento indetto dalla Federazione Italiana Pugilato. Settantasei i boxer che affrontato la manifestazione dai quarti sino alla finali che hanno decretato i vincitori del Guanto d’Oro memorial “Aldo Garofalo”.

MAGRI’: TALENTO PURO Dopo il titolo italiano “Youth” del 2014 ed i quarti agli Europei “Youth” del 2015, Francesco Magrì conquista il Guanto d’Oro la manifestazione che ha racchiuso a Rossano Calabro nel weekend il meglio della categoria olimpica “Elite”.

Si rivela azzeccata la scelta della direzione tecnica della famiglia Quero di far partecipare Magrì nella categoria 69 chilogrammi, aumentandolo di peso, andando a dominare la tripla sfida sul ring. “Francesco Magrì è un ragazzo talentuoso ed appassionato. Questa sua prestazione al Guanto d’Oro è il premio alla sua attitudine per una disciplina che richiede impegno e sacrificio. L’ennesima vittoria della nostra società in questa competizione, che può essere da stimolo per la crescita di questo nostro atleta”. Sessantanove anni, mezzo secolo in più di Magrì. Un maggior peso anagrafico e d’esperienza pugilistica impressa all’angolo da parte del “sempre eterno” maestro benemerito Vincenzo Quero. Il campione italiano dei “Leggieri 1975” è una fonte di consigli ed incitamenti in corso d’opera per il giovane rampante Magrì. “Vincenzone” è un allenatore generoso che tiene al sicuro Francesco quando il destino tenta di ostacolarlo nel quarto di finale che venerdì 30 giugno apre il suo “Guanto d’Oro”. La mano destra, all’altezza della nocca centrale, si infiamma nel corso dell’assalto al tagliente laziale Alessio Mastronunzio. Magrì stringe i denti e finisce di imprimere sul suo avversario la superiorità che viene certificata dal 5-0 della commissione giudicatrice. A freddo, però, l’allenatore Vincenzo Quero gli dispensa la tattica giusta per evitare di farsi condizionare dal dolore della sua mano tiratrice in vista della semifinale che lo vede opposto sabato 1 luglio al già campione italiano Filippo Gressani. L’azione protettiva della guardia sinistra è l’anticamera ficcante per l’affondo con il destro. Il match con l’avversario toscano si accende ben presto ed è segnato da una gustosa libertà di filosofie pugilistiche. Emerge, vincente, dal giudizio del punteggio Magrì, che si guadagna il 3-2 che vale la finalissima.

Soffocato il dolore della mano destra grazie alla “cicatrizzazione” fatta di psicologia e adrenalina, domenica 2 luglio Magrì si avventa come una furia sul talentuoso ma malcapitato siciliano Marco Bruno. L’atleta tarantino, dopo averlo punto con alcuni colpi, lo stende alla fine della prima ripresa con un gancio destro. L’arbitro decreta senza contare il kappaò. Per Magrì è Guanto d’Oro. Il suo tappeto vincente si eleva davanti agli occhi degli addetti ai lavori presenti nella platea calabrese. Tra questi il direttore tecnico dell’Italia Boxing Team, Emanuele Renzini, in qualità di supervisor del Torneo. “Attendiamo di sapere da Renzini – commenta il tecnico Vincenzo Quero – quali sono le sue intenzioni nei confronti del nostro atleta Magrì che è nel giro della Nazionale. L’atleta ha il nerbo per poter crescere come olimpico, per poter aprirsi un varco interessante nella sua carriera. Per fine anno prenderemo come società la miglior decisione nei suoi confronti, con la possibilità alternativa di fargli battere la via del professionismo”.

PORTINO SOTTO IL POTENZIALE Sotto tono, visibilmente preda dell’emozione per il suo primo impegno di respiro nazionale. Luigi Portino, 21 anni, esce di scena prematuramente dal “Guanto d’Oro 2017”. A batterlo nei quarti di finale, nettamente, è il siciliano Gregorio Acqua. Resta l’impegno in nome di Taranto, sotto la veste della Quero-Chiloiro, che indipendentemente dagli esiti dei match, continua a far crescere agonisticamente i suoi allievi.

CITTA’ DI TARANTO: DERBY D’ITALIA Sabato 15 luglio, nel cuore di Taranto, ci sarà la sfida del ring italiano tra le prime due società di Merito 2016: la piemontese Skull Boxe Canavesana e la pugliese Quero-Chiloiro. In palio c’è il Sedicesimo trofeo “Città di Taranto”, che si terrà in piazza Maria Immacolata con il primo gong di dieci match alle ore 20. Si tratta di un autentico evento della Boxe Olimpica, che racchiude una schiera di talenti del dilettantismo italiano.

 

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