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Prescrizioni AIA, il Comune di Taranto contrario alle dilazioni richieste da ArcelorMittal

17.06.2020 15:37


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Si sta tenendo in questo momento la conferenza di servizi speciale di cui all'art. 5 comma 2 del DPCM 29.07.2017, per il differimento al 31.12.2020 dei termini inizialmente previsti per l'attuazione della prescrizione n. UA11, inerente gli scarichi parziali industriali in fase di realizzazione nelle aree degli altiforni e della cockeria e l'adeguamento dell’impianto esistente di trattamento reflui nell'area della laminazione a freddo.

Molto negativo il commento a caldo del Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci dopo aver ascoltato i principali interventi:

«Da Istituzione quale siamo, avevamo dato l'opportunità ad ArcelorMittal e ai Commissari di Ilva in Amministrazione Straordinaria di motivarci le questioni tecniche alla base degli ulteriori ritardi richiesti in conferenza di servizi sulla applicazione di alcuni delle misure di cui al DPCM del 2017, già di per sé abbondantemente insoddisfacente per la città, come evidenziato nel nostro ricorso al TAR.

Purtroppo, al di là di aspetti veramente residuali riferibili al lockdown, i Commissari continuano ad illustrare un libro dei sogni sulle emissioni che non esiste. Il bagno di realtà per loro è l'arrossamento delle coperture dei parchi minerali, che loro stessi stanno ancora realizzando con centinaia di milioni di fondi pubblici. E che dire di ArcelorMittal, non sappiamo nemmeno più se sia l'interlocutore in grado di prendere legittimamente impegni per il futuro. Infine, ci lascia qualche perplessità tutta questa fretta dei tecnici del Ministero dell'Ambiente di recepire le richieste di differimento dei cantieri.

Ne risulta una definitiva negativa considerazione sugli esiti di simili conferenze di servizi, che sarebbe bene il Ministro Sergio Costa interrompesse fino a nuovo confronto della comunità locale col Governo. È inutile che a giorni alterni autorevoli esponenti di Governo dichiarino tutto e il contrario di tutto sui rapporti con ArcelorMittal ed il futuro dello stabilimento tarantino e poi, come se nulla fosse, si continuano ad autorizzare formalmente ArcelorMittal e Commissari Straordinari a creare i presupposti per possibili nuovi danni all'ambiente e alla salute. Altro che green deal.

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