Basket Maschile

Pu.Ma. Trading, retrocessione sia

Il commento di Toni Cappuccio

16.05.2017 19:51


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“Il talento ti fa vincere le partite, il lavoro di squadra e l’intelligenza ti fa vincere i campionati”

(Michael Jordan)….o almeno NON TE LI FA PERDERE!!!!

Mannaggia!! Non ci siamo ancora ripresi e ci vorrà ancora tempo perché accada.

Negli occhi e nella mente scorrono sempre le immagini degli ultimi minuti di gara3 nella “palestrina” di Giulianova, rovente di caldo tifo come un catino in ebollizione, vista l’importanza esiziale del risultato. Purtroppo è toccato a noi, ai nostri colori rossoblu ammainare la bandiera!!!

I presupposti, però, c’erano tutti e solo un miracolo avrebbe consentito di mutare l’evento annunciato. Purtroppo, questa volta, il miracolo non si è verificato, come l’anno scorso!! La domanda sorge spontanea e amara: “..ma si può dover sempre invocare il miracolo???” Non si potrebbe partecipare più serenamente gestendo il gioco più “da manuale”??

Qual’è stato stato il “vulnus” più appariscente e più tristemente negativo che ci ha danneggiato?

Sotto gli occhi di tutti, senz’altro la scarsa vena realizzatrice nei tiri liberi! Liberi di sbagliare!!!!

Purtroppo è stata una delle costanti negative in tutto il campionato e...questa si paga!!

Certo questa costante negativa è apparsa, in tutta la sua cruda realtà, nelle ultime gare-spareggio ma non si può negare che in tante gare, che sembravano alla portata, sia stata la chiave di volta delle sconfitte. Nelle ultime dei play out, poi, si è toccato il fondo: 1 (dicasi uno) solo tiro libero realizzato nell’ultimo periodo ha costituito l’intero “bottino” di punti che ci ha condannato in gara1.

L’altra metà del cielo, ancora negativa, è stata quella della gara3 spareggio nel Palacastrum dove i nostri si sono “castrati” con un misero 14 su 30 che grida ancora vendetta per come ha vanificato il possibile e miracoloso successo, con i rossoblu comunque in vantaggio, sia pur minimo!!!

Ieri sera, col rattristato (eufemismo) presidente Cosenza ci siamo voluti fare ancora più del male rivedendo la partita con lo streaming su youtube, commentando sovente con un incredulo, quanto rabbioso: “...ma come si faaaa”!!!

In un intero campionato non si è riusciti a “vaccinare” i ragazzi contro questo “malanno”, con applicazioni specifiche in allenamento??? Domanda retorica!!!

Diceva Lou Carnesecca, indimenticabile allenatore-istruttore-educatore (oggi si chiamano anche mental coach) ai suoi ragazzi della NCAA: “la pallacanestro è un gioco immaginativo ed imprevedibile, dove c’è solamente una parola che non dobbiamo pronunciare mai:

LA PAROLA MAI!!!!”.

Certo è stato commovente vedere con quanta rabbia agonistica il prode capitano Alessandro procacci ce la metteva tutta nel richiamare i suoi ad una maggiore attenzione ed applicazione nelle trame di gioco che lui cercava di impostare, benchè inseguito come cani feroci dagli avversari….tanto che lui stesso ha finito qualche volta per andare a sbattere contro il muro giallo-nero per tentare “da solo” di sorprenderlo con le sue solite percussioni.

Altro neo che ci permettiamo di sottolineare (come abbiamo fatto in diretta tante volte) è che non si è riusciti a velocizzare ed automatizzare la circolazione della palla ed anche “senza” che, com’è noto, riesce ad irretire e stancare gli avversari in difesa.

In difesa, poi, spesso abbiamo perso il contatto con l’avversario lasciato libero di fare tiri aperti.

Quello che normalmente viene chiamato “lato debole” (per numero di giocatori presenti) spesso è considerato, invece, il lato più forte dal punto di vista realizzativo. Per sfruttarlo a dovere, però, è necessario che la palla circoli il più velocemente possibile, cosa che ai nostri ragazzi non sempre è riuscita per l’eccessiva insistenza nel palleggio.

Altro dato che è sempre balzato agli occhi è che le partite si vincono, anche con la panchina più lunga, non solo numericamente ma anche tecnicamente...e la nostra, purtroppo, non lo era….

Ciò non toglie che qualcuno dei “riservisti” potesse essere messo in ritmo più spesso, invece di stare ad ammuffire in panchina (vai a vedere che possa trovare risorse inaspettate..anche di “colore”).

Ora mi fermo qui perché mi assale, ancora di più, la rabbia ed il magone.

Ultima ratio: nella speranza che anche il mitico PalaMazzola non rimanga deserto..per fine gestione,

invitiamo la società a non esiliarsi nell’anonimato ma a puntare forte sul riscatto, magari con più sagacia, grazie anche all’esperienza negativa sul campo ma non certo nel blasone, tanto faticosamente conquistato in ben 12 anni di continue escalation positive.

“Se Atene piange, Sparta non ride!” Un pensiero desidero rivolgerlo anche ai baldi ragazzi dell’Anspi S. Rita che, dopo un torneo condotto da invitti hanno ceduto al Santeramo, con tanta sfortuna, la promozione in serie C. Peccato per i cari Sarli e compagni!!!

Così tra calcio e basket non possiamo che leccarci le ferite..sanguinanti!!!

Orsù, Taranto sportiva rialzati subito!!!

Buon basket a tutti!!

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