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Campana: "Se potessi togliere qualcosa al Taranto toglierei il pubblico"

a cura di Massimiliano Fina

19.01.2019 13:16


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Domani allo stadio San Michele andrà in scena Gragnano-Taranto, valevole per la terza giornata di ritorno del campionato di Serie D Girone H. Ai nostri microfoni l’allenatore dei padroni di casa Rosario Campana. Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni.

Domani in casa contro il Taranto: un Gragnano reduce da sette risultati utili consecutivi, cinque pareggi e due vittorie. L’ultima sconfitta risale a quella contro l’Andria fuori casa per 2-0. Che Gragnano vedremo e come si affrontano gare di questo tipo?

«Una gara con il Taranto in genere è più facile prepararla. Avendo una squadra molto giovane, ogni partita è importante e devi metterti in mostra, sapendo che l’incoscienza a volte può essere un’arma vincente. In questa settimana mi sarebbe piaciuto preparare la gara in altro modo, perché non ho avuto tutti i giocatori a disposizione. Quelli che saranno chiamati in causa spero che daranno il massimo. La nostra prerogativa è dare sempre tutto».

Quali insidie si possono nascondere nella partita di domani?

«Più che insidie è una partita proibitiva. Lo dice la classifica del Taranto, il blasone e la qualità dei calciatori. Siamo una squadra giovanissima, escluso Martone e qualche altro giocatore nato nel ’97. Per il resto è una squadra che potrebbe fare il campionato juniores. Domenica addirittura avendo anche qualche infortunato, potremmo avere in campo un’età media del campionato allievi. Questo mi mette in condizione di essere sicuramente in allerta. Ci mancherà Gassama: un giocatore duttile che ci faceva comodo».

Chi teme maggiormente della formazione di Mister Panarelli?

«Il pubblico di Taranto. Credo che qualsiasi calciatore che faccia parte del Taranto è un giocatore di primo livello. Chi indossa la maglia del Taranto deve essere un calciatore con gli attributi. Tutto questo si eleva al quadrato con un pubblico come loro. Se io potessi togliere qualcosa al Taranto toglierei il pubblico, che allo stesso tempo stimo tanto».

Due domeniche fa è iniziato un altro campionato: il Gragnano vittorioso con il Sorrento e domenica ha fermato la capolista Picerno sulo 0-0. Secondo lei ci sono tutte le carte in regola per una salvezza “tranquilla”?

«Chi pensa che nella vita ci possa essere qualcosa di tranquillo, secondo me non ci mette attenzione in quello che fa. Se poi andiamo ad analizzare il Girone H dove ci sono squadre come il Sorrento che ha un rosa con 7-8 giocatori che hanno giocato nei professionisti, o il Nola che ha giocatori che hanno giocato in Serie A come Troianiello e D’Anna e tanti in Serie C come Vaccaro ed Esposito per dirne alcuni. Lo stesso Pomigliano ha una rosa importantissima, il Gravina ha calciatori che in qualsiasi squadra, hanno sempre fatto campionati importanti. Come posso pensare con una squadra giovanissima di puntare a una salvezza tranquilla? Il Girone H è quello più difficile, quest’anno credo che si sia elevato sotto l’aspetto tecnico di un 30-40% in più e credo che ci sia poco da stare tranquilli. Noi ce la giocheremo e cercheremo di dare fastidio a tutti, dando il massimo in ogni gara, non sapendo però questo “massimo” dove ci possa portare. Ho fatto questo esempio per dire che ci sono squadre che probabilmente in un altro girone giocherebbero per vincere il campionato, mentre qui sono borderline: nel senso che sono sul filo dei play-out».

Dopo qualche rinforzo nella sessione di dicembre tra cui Qehajaj e Sorriso, la società ha intenzione di rinforzare la rosa?

«Oltre a un processo giovane dove si sta lavorando con la società, abbiamo preso questi giocatori comunque giovanissimi. Sorriso proveniva dall’Eccellenza campana dove non giocava sempre. Andiamo a cercare questi calciatori anche sotto mia richiesta, giocatori che hanno bisogno di essere o rivalutati o associati a un contesto importante. Non credo che la società possa fare qualcosa sul mercato, se dovesse capitare qualche giocatore il nostro Ds non si farà trovare impreparato. Siamo consapevoli dei rischi e ci affidiamo alla grande incoscienza dei calciatori che a volte può essere straordinaria. Chi è razionale a volte ha sempre il freno a mano tirato».

 

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