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L'amarcord di TST: Antonio Dell'Oglio, 'Carrano tecnico sorridente e scaramantico'

L'ex centrocampista rossoblù racconta la sua annata in riva allo Ionio: 'Il gol al Campobasso il più importante...'

02.05.2020 20:17


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DI ALESSIO PETRALLA

Nella stagione 1999-2000, il Taranto sfiorò la promozione dalla serie D alla C2 (conquistata dal Campobasso), poi arrivata, comunque, in estate grazie al ripescaggio. Tra i calciatori di quella rosa rossoblù c’era anche Antonio Dell’Oglio (ex centrocampista classe 1963) che, a Tutto Sport Taranto, racconta quell’avventura: “Quella che stiamo vivendo è una situazione mondiale che ha portato ad un cambiamento totale: quest’atmosfera, onestamente, mi fa un po’ paura. Il problema è serio e non so quando si potrà tornare in libertà”.

LA RIPRESA: “Bisogna pensare alla salute dei calciatori e di tutti. Gli interessi della serie A, ovviamente, sono diversi da quelli di altri campionati anche se tutti hanno fatto degli sforzi economici prefissandosi degli obiettivi. Non so quale possa essere la soluzione migliore ma sicuramente ci saranno sempre contenti e scontenti”.

TARANTO: “Vivo a Francavilla a Mare visto che ho allenato il Chieti e proprio negli ultimi giorni ricordavo quel campionato fantastico con il tecnico Carrano, Borsci e Papalia. Allo stadio c’era sempre un gran pubblico. Peccato per il secondo posto anche se poi, in estate, con l’arrivo di Pieroni arrivò la promozione in C2 tramite ripescaggio. Arrivai con l’etichetta di vecchietto ma diedi tanto alla causa con i tifosi che mi stimavano”.

GARA E GOL PIU’ IMPORTANTE: “Ricordo con grandissimo piacere lo scontro diretto giocato a Campobasso davanti a circa 7000 persone. Realizzai un gol importantissimo da calcio di punizione: dopo andai ad abbracciare il mio amico Aldo Scardino. Fu la partita della svolta che ci permise, momentaneamente, di allontanare i molisani. Fu come un gol realizzato in serie A. Poi, nel finale di campionato ci fu la maledetta partita di Barletta, disputata in anticipo, che perdemmo facendo si che il Campobasso ci scavalcasse e salisse in serie C2”.

IL GRUPPO E IL TECNICO CARRANO: “Ricordo con piacere il tecnico Carrano e quel grande gruppo con cui mantengo ancora il record di punti. In carriera ho avuto due grandi allenatori: uno è stato Mazzone che mi ha lanciato in serie A e l’altro Carrano che era una sorta di padre eccezionale: con lui ho lavorato per tre stagioni, due ad Ostuni e una a Taranto. Umanamente era ed è una persona straordinaria che ho avuto modo di sentire la settimana scorsa. Era sempre scherzoso e sorridente oltre che scaramantico: ricordo che prima della partita aveva un suo rito. Mangiava sette maccheroni e una mela disponendo, durante la riunione tecnica, le sedie sempre allo stesso modo. Come non ricordare e citare il tecnico in seconda Vitti e il preparatore atletico Redavid”.

MARTINA: “Dopo aver terminato la stagione con il Taranto, durante l’estate, io e il portiere Spagnulo eravamo stati gli unici ad essere riconfermati con i tifosi che mi volevano. Purtroppo per problemi logistici e familiari e quindi per il fatto che non potevo stare sul posto tutti i giorni fui ceduto al Martina di Boccolini con cui riuscii a vincere la serie D”.

LA CARRIERA: “Ho vinto parecchie edizioni della serie D: come detto a Martina e a Taranto in cui dove seppur siamo arrivati secondi ottenemmo il ripescaggio. Ricordo il secondo posto ad Ostuni dietro al Brindisi, la vittoria con il Melfi, i play off con il Bitonto assieme a Ragno. Poi, tre anni d’Eccellenza ad Altamura per terminare la carriera a 41 anni”.

IL TARANTO 2020: “Li ho lasciato tanti amici e seguo il team rossoblù con passione Conosco anche il Presidente Giove che nel mio periodo faceva il dirigente. Non riesco a capire cosa sia successo vista la tanta passione e il cuore che sta mettendo. Giove è una bravissima persona e in quella squadra ci sono due miei pupilli vale a dire Stefano Manzo che ho allenato ad Agnone e Olcese che ho avuto a San Marino. Sono due grandi calciatori dalle qualità umane enormi. Speravo che questo potesse essere l’anno buono”.

Si ringraziano:

 

 

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