
Nicola Romeo e l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili
A 100 anni dall’acquisizione della fabbrica milanese da parte di Nicola Romeo, il libro di Ivan Scelsa ripercorre le vicissitudini del Marchio visconteo tra l’intuito dell’imprenditore campano, la politica, l’equilibrio economico e le corse
1915-2015: Esattamente cento anni da quando l’A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), già al suo quinto anno di vita, viene rilevata dall’ingegnere Nicola Romeo, imprenditore del sud mosso da idee imprenditoriali che si legano dapprima alla produzione bellica, poi al settore ferroviario, minerario, aeronautico ed automobilistico.
Il libro appena pubblicato da Ivan Scelsa è proprio questo: un viaggio che dura poco meno di un decennio e che ripercorre una storia nella storia, fatta di uomini, politica, azioni svalutate ed interessi bancari e forse da quell’idea un po’ romantica di chi, nel potenziale di quest’azienda, ha creduto sin dal primo momento.
Oltre cento pagine, ricche di un importante corredo documentale e fotografico proveniente da importanti Archivi nazionali, tra cui proprio quello degli eredi della famiglia Romeo e della stessa Casa automobilistica e da cui emerge la figura di uomo di quella provincia napoletana operosa e ricca di buoni propositi che, partito con una piccola impresa di 50 operai, la rende un complesso industriale tra i più importanti del Paese riuscendo a donare una seconda vita ad un’azienda lombarda in crisi.
Come dice l’autore: “Il suo sogno dura giusto il tempo di riconvertire l’A.L.F.A. alla produzione bellica per lo scoppio del primo conflitto mondiale e per vederla rivivere, di nuovo, per una rinascita carica di successi commerciali e sportivi. Tra personalissimi successi e alterne vicissitudini imprenditoriali, la figura dell’abilissimo finanziere spicca e si erge a capo di un gruppo con diverse attività nel settore meccanico, ferroviario e minerario nel quale vengono incorporati gli stabilimenti milanesi del Portello con l’intenzione di riprendere la produzione automobilistica trasferendo a Pomigliano d’Arco la costruzione dei motori aeronautici.
Nicola Romeo – prosegue Scelsa – era un uomo dalle caratteristiche fisionomiche marcate: non molto alto, glabro di capelli e con folti baffi, ironico, affabile e cortese, legato alla famiglia e alla forte voglia di creare un impero grazie al suo potere di persuasione che gli vale il nomignolo di “la Sirena”. Sin dall’inizio assume l’immagine del padrone, pur rimanendo uno degli azionisti di una società spesso in debito con le banche. Al suo fianco uomini d’altri tempi: il cavalier Ugo Stella, amministratore delegato dal posto di lavoro a rischio in quella Darracq appena rilevata sull’orlo del fallimento e quel Giuseppe Merosi a cui viene attribuita proprio la nascita dell’A.L.F.A e che, tra alterne vicende, restò al suo fianco fino all’arrivo dalla Fiat dell’ingegner Vittorio Jano ed il seguente passaggio nell’orbita statale e della gestione Gobbato.
Accanto a loro anche nomi entrati nella leggenda del mondo dei motori: Antonio Ascari, Giuseppe Campari, Ugo Sivocci, Louis Wagner, un giovanissimo Tazio Nuvolari, il mantovano volante e quell’Enzo Ferrari che riteneva gli uomini dell’Alfa in grado di fare anche i guanti alle mosche! Tutti artefici del successo di quel Marchio nato, se vogliamo, anche in modo un po’ anonimo, unendo i gradevolissimi simboli del capoluogo al Biscione visconteo.
Da qui parte la storia dell’Alfa di Romeo, legando le sue origini a quelle del suo nuovo proprietario, affrontando oltre un secolo di storia d’Italia, alternando avventure sportive a disavventure economiche.”
Importante, tra l’altro, l’introduzione firmata dagli ex piloti Alfa Romeo Tamara Vidali e Fabrizio Tamburini: due nomi sicuramente noti in ambiente automobilistico, capaci di evocare indimenticabili ricordi agonistici negli appassionati di motori degli anni Ottanta e Novanta ed il supporto degli eredi della stessa Famiglia Romeo nonché del Centro Documentazione dell’Alfa Romeo.
Dopo aver firmato Alfa Romeo Amarcord, Milano-Taranto. Una leggenda di macchine, chilometri e arditi piloti e Uomini e Motori. Storie e passioni bergamasche, con questo libro, Scelsa realizza l’ennesima opera di rottura con gli schemi classici dei libri di settore, proponendo uno stile di scrittura romanzato, di facile comprensione ed accessibile ai più.
Anche coloro che non sono prettamente interessati al mondo dei motori, infatti, possono leggere tra le sue pagine un pezzo di storia italiana attraverso le vicende di un uomo che ha reso il marchio lombardo tra i più importanti e blasonati al mondo.
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