TARANTO, PREGI E DIFETTI DELLA CORAZZATA IONICA?
Prima di addentrarci in qualsiasi tipo di disquisizioni tecnico-tattiche sulla squadra rossoblù, occorre tener presente che dopo l'arrivo di mister Papagni, la compagine ionica è stata quella che ha ottenuto più punti in classifica
Quindi, a rigor di logica, se non ci fosse stata la triste parentesi con Maiuri allenatore, oggi il Taranto sarebbe primo in classifica con qualche punto di vantaggio sulle altre.
Ma col senno di poi tutto è opinabile, del resto lo stesso Matera ha patito oltremodo il periodo con Toma allenatore e solo col ritorno di Cosco in panchina la classifica è tornata a sorriderle grazie a 3 vittorie consecutive.
Tornando al Taranto, il lavoro del tecnico di Bisceglie, ha letteralmente rivoluzionato schemi e posizioni in campo dei calciatori, riuscendo con la stessa rosa a dare un'impronta di gioco ben definita e soprattutto molto redditizia alla squadra.
Tanti calciatori ionici sono stati rivitalizzati dalla cura Papagni, trovando collocazioni in campo che prima mai avevano avuto.
E' il caso ad esempio di Mignogna e Ciarcià, diventati nei loro nuovi ruoli rispettivamente di esterno sinistro difensivo e di centrale di centrocampo, assoluti protagonisti e trascinatori della squadra.
Il vice capitano, tarantino verace, ha trovato una posizione che gli permette di sfruttare le sue grandi doti atletiche e tecniche, riuscendo ad imporsi come un indomito terzino quando c'è da difendere ed un incursore dal sinistro magico quando c'è da mettere cross in mezzo e calciare punizioni e angoli tagliati e velenosi per le difese avversarie.
Ciarcià si è scoperto a 33 anni fulcro della manovra ionica, trovando collocazione in mezzo al campo dove dai suoi piedi nascono geometrie e palloni puliti per i compagni d'attacco, oltre a rendersi sempre molto pericoloso quando calcia in porta dai 20-25 metri.
A causa di infortuni e squalifiche Papagni ha avuto anche altre importanti intuizioni quando ha deciso di provare due centrocampisti centrali come Menicozzo e Muwana sulla linea difensiva ottenendo ottimi risultati.
Ciò a conferma del fatto che il mister ha saputo creare un gruppo in cui tutti si sentono parte attiva del progetto, cosa che ha responsabilizzato gli atleti ed ha fatto sì che in campo diano il 100% ogni volta che vengono chiamati in causa.
Se ci soffermiamo sui singoli altri esempi di calciatori che sono stati completamente recuperati dal lav oro settimanale del mister sono i difensori Riccio e Prosperi.
Il primo, oltre ad essere diventato un solido baluardo difensivo si fa notare anche per la bravura in fase di impostazione e ultimamente anche per ben tre reti realizzate, fondamentali per gli ultimi successi tarantini.
Capitan Prosperi, fortemente contestato fino a un paio di mesi fa, è tornato ad essere quel difensore arcigno e leader carismatico di cui tutta la squadra aveva tanto bisogno e in particolare gli under che gli giocano affianco.
Molti di questi successi individuali, derivano anche dal nuovo modulo adottato dal mister che prevede tre centrali difensivi, due seterni difensivi che sappiano anche attaccare, due centrocampisti centrali, un trequartista e due punte centrali.
Prosperi in particolare è sempre stato uomo da difesa a 3, ma anche gli altri 2 centrali, vale adire lo stesso Riccio e l'under Caiazzo, una volta mandati a memoria i movimenti necessari per giocare in questa manier, hanno raggiunto livelli di rendimento molto alti.
Fondamentali per questa difesa, sono le diagonali dei due esterni Viscuso e MIgnogna.
In questo caso qualcosa da migliorare ancora c'è. Infatto Viscuso, giocatore di ottime prospettive e autentica spina nel fianco delle difese avversarie quando attacca la fascia, non deve più farsi trovare in posizione sbagliata come nell'occasione del momentaneo pareggio di Lacarra nella gara vinta col Bisceglie.
Il giovane under infatti, attardandosi in un'azione offensiva ha mancato di fare la diagonale lasciando il forte attaccante barese libero di battere a rete.
Visto che stiamo parlando della difesa o meglio dire dell fase difensiva, occorre dire che nonostante i grossi passi in avanti fatti nelle ultime prestazioni, la squadra continua subire troppi gol.
Purtroppo molti di questi sono causati dall'inesperienza dei due portierini classe '95 Masserano e Marani che si stanno alternando a difesa dei pali.
Da molti tifosi e addetti ai lavori arriva la richiesta alla società di acquistare per le rimanenti partite un forte portiere di esperienza, in modo che il mister possa scegliere a seconda delle circostanze se mettere in porta l'under o il portiere di esperienza.
Il Matera, da questo punto di vista è in vantaggio, dal momento che dispone di un under come Spilabotte e soprattutto di un portiere d'esperienza come Marino Bifulco, risultato fondamentale con le sue parate nelle ultime tre vittorie consecutive, in particolare quella importantissima di Torre del Greco.
Del resto adesso il Taranto dispone di una batteria di under di movimento molto valida e se il neo arrivato centrocampista classe '95 Bilello dovesse confermarsi all'altezza della situazione, Nardoni e Petrelli potrebbero fare un pensiero concreto al portiere over.
Comunque, queste sono situazioni tattiche che solo Papagni conosce alla perfezione e sicuramente sarà sua l'ultima parola su questo difficile argomento.
A centrocampo e in attacco il Taranto sembra aver trovato la giusta quadratura, specie grazie all'unico importante innesto fatto a Dicembre e cioè il forte trequartista D'Angelo.
Attualmente i rossoblù schierano Muwana diga a centrocampo con Ciarcià che si occupa della costruzione del gioco, senza disdegnareun'importante aiuto in fase di interdizione.
Davanti a loro l'ultimo arrivato DìAngelo ha dato quella varietà di soluzioni he sembravano necessarie alla manovra d'attacco.
Ma il ragazzo è importante anche perchè dispone di un'altra importante caratteristica, la corsa, grazie alla quale in fase difensiva si fa trovare sempre dietro la linea della palla, quando difensore e mediano avversario cominciano a impostare il loro gioco. In questa maniera D'Angelo riesce a portare un continuo e asfissiante pressing sui portatori di palla avversari costringendoli spesso all'errore o comunque a rinvii affrettati.
L'attacco a prima vista potrebbe sembrare non ben assortito, essendo sia Balisteri, sia Molinari due prime punte. Tuttavia trattandosi di giocatori di grossa intelligenza tattica riescono ad essere sempre fondamentali con le loro tantissime reti. Inoltre Balistreri ha più caratteristiche da pivot che lo rendono fondamentale nel gioco di sponda grazie al quale ha la capacità di tenere palla e far salire la squadra.
Lo stesso Clemente, che ultimamente sta giocando poco non è attaccante che va in profondità, infatti anche lui come i due prima citati ama giocare palla addosso.
Quindi , se proprio vogliamo trovare un difetto a questo attacco portentoso per la serie D, dobbiamo dire che manca una seconda punta con la caratteristica di attaccare aggredendo gli spazi in velocità.
Ma la verità è che due uomini d'area di rigore forti nel gioco aereo come Molinari e Balistreri sono perfetti per lo schema attualmente adottato dal Taranto che prevede l'utilizzo di esterni e trequartista capaci di andare sul fondo e mettere in mezzo palloni a iosa. La conferma di una squadra arrembante e fortissima nella fase offensiva sono i 16 calci d'angolo battuti col Bisceglie, le 7 occasioni nitide da gol e le 4 reti realizzate.
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