CUCCINIELLO, IL PUPILLO DI WALTER NOVELLINO COL TRICOLORE SUL PETTO
di Aldo Simonetti
Senza alcun dubbio un colpo ad effetto per la costituenda quarta serie; prestando fede, quantomeno, al suo allettante curriculum.
Carmine Cucciniello emette i sui primi vagiti ad Avellino, il 27 dicembre del 1988. Cresciuto a pane e salsa biancoverde, muove i suoi primi passi da 'footballer' tra le fila degli irpini, con i quali esordisce in C1 nella stagione 2006-07. Le sue prestazioni tra i giovani campani non passano inosservate. Walter Novellino, tecnico originario della vicina Montemarano, dà ordine ad Alberto Bollini di prenderne visione. Favorevolmente impressionato dalle gesta del 'baby' centrocampista, il responsabile del settore giovanile della Sampdoria non indugia a proporgli un trasferimento in casa blucerchiata, con la concreta possibilità di competere con i campioni del futuro.
Dinnanzi al talentino campano si spalanca, pertanto, la porta del professionismo, quello vero. Del resto, nel maggio del 2007, nel corso della finale Scudetto Primavera contro l'Inter, avrà quale avversario un tale Mario Balotelli, che apporrà, sebbene sugli sviluppi di un calcio di rigore, il sigillo alla vittoria finale. La rivincita, tuttavia, arriva a distanza di un anno solare: medesima finale, ma questa volta con esito differente. I liguri di Fulvio Pea (tecnico stimato da Garrone), si sbarazzano per 3-2 dei nerazzurri, portando a casa il tricolore. Tra i giovani campioni d'Italia, figura Carmine Cucciniello, oltre ai vari Fiorillo, Eramo, Koman, Poli, Mustacchio, Signori e Marilungo. Alle soglie dei primi due decenni di vita, giunge il momento di farsi le ossa altrove, con il proposito di tornare, da calciatore plasmato, ai piedi della Lanterna. Nel settembre del 2008, lo sbarco a Perugia, in Lega Pro, con la santa benedizione dei vertici genovesi, fortemente decisi a investire sul ragazzo: un'esperienza che si rivelerà tutt'altro che edificante, in virtù dei soli due gettoni di presenza collezionati con indosso la casacca dei Grifoni. Ignorato ai piedi del Subasio, nel gennaio del 2009 gli si prospetta una chiamata dalla Paganese, che ne acquisisce le prestazioni. Mediante le sue diciannove gare disputate, con una rete a fare da contorno, contribuisce alla salvezza degli azzurrostellati in terza serie. Niente male. Riconfermato dalla dirigenza campana anche per la stagione successiva (la Samp appare sempre più lontana), scende in campo per ben 23 volte, senza tuttavia andare a segno. Rifiutata un' interessante offerta dal Siracusa - società affiliata a Garrone-, l'anno seguente si accasa a Fondi, in Seconda Divisione, dove fisserà dimora per un triennio (ben 65 gli incontri disputati e sei le marcature). Sino all'approdo a Caserta, laddove riceve la consacrazione da navigato atleta di Lega Pro.
Commenti