TARANTO CALCIO, CERRUTI: “VALUTO ANCHE IL MIO INGRESSO IN D”
Nell'ennesima estate calda per il calcio rossoblu, Domenico Cerruti (patron dell'Agropoli) potrebbe rivestire un ruolo chiave nell'assetto societario del Taranto Fc 1927. Lo abbiamo contattato telefonicamente nel tardo pomeriggio di domenica per una lunga “chiacchierata” che ha chiarito alcuni punti cardine ma anche aperto nuove prospettive.
Come si sta sviluppando la trattativa per il suo ingresso nel Taranto. Siamo a un punto di svolta o ancora ai preliminari? “Siamo assolutamente ai preliminari. Siamo rimasti al primo approccio con l'ing. Boldoni perchè ci sono stati dei risvolti che paiono pregiudicare l'eventuale accesso in Lega Pro. Diciamo che il nostro programma iniziale era legato a questa ipotesi. Comunque nel frattempo abbiamo conosciuto meglio il dott. Nardoni con il quale è nato un buon feeling. Alla luce del buon rapporto nato con il presidente del Taranto, l'eventuale sviluppo del territorio e considerato il bacino d'utenza del capoluogo ionico stiamo valutando anche l'ipotesi di una compartecipazione in D. Dobbiamo, però, valutare tante situazioni in particolare il raggio d'azione considerando che conduco un altro club (l'Agropoli ndr) dall'altra parte del Tirreno. Questo costituirebbe un problema visto che conduco l'Agropoli insieme a un gruppo di carissimi amici. Il progetto Taranto è sicuramente importante, impegnativo e di grande prospettiva, diciamo pure senza limiti di categoria. Bisognerà operare in maniera chiara e certosina”
Si parla tanto a Taranto del progetto “Cittadella dello Sport”. Il suo ingresso nel club rossoblu è strettamente legato alla realizzazione di questa struttura? “Assolutamente no. Io ho avuto il piacere di conoscere l'ing Boldoni da pochi mesi e non ero a conoscenza di questo progetto. Lui è una persona saggia e concreta, Boldoni mi ha prospettato le sue idee. Bisogna comunque andare con i piedi di piombo cercando di non rompere certi equilibri dell'ambiente di Taranto che ha bisogno di persone in grado di costruire senza creare dissidi. I tifosi vanno rispettati anche perchè stiamo parlando di una piazza potenzialmente da serie B alla luce degli 8-9 mila spettatori che riesce a portare allo stadio. C'è la necessità di mantenere un profilo basso e ponderare bene ogni decisione. Il progetto Taranto così come quello della “Cittadella dello Sport” bisogna valutarlo nel lungo periodo e non nel breve. Purtroppo la serie D è una delle categorie peggiori in quanto genera solo costi e non ti patrimonializza ma sopratutto è difficile programmare. Invece in Lega Pro hai la possibilità di creare un patrimonio magari investendo sui giovani. Il club di C da l'idea dell'azienda vera e propria. Tra l'altro una squadra blasonata come il Taranto può avere in D molti più problemi come avvenuto per esempio contro la Gelbison in questa stagione. Ci vuole una programmazione seria senza inutili promesse e fuochi d'artificio. Nel caso dovessi entrare in questa compagine societaria vorrei che si operasse in questo modo. Del resto è la stessa cosa che è avvenuta ad Agropoli con la mia gestione. Io sono completamente in linea con le idee del presidente Nardoni, le dirò di più: l'eventuale ripescaggio lo reputo una sconfitta perchè è cosa ben diversa conquistare la promozione sul campo”
Immaginiamo lei tra i soci del Taranto Fc 1927, come gestirebbe la “multiproprietà” considerando anche l'Agropoli? “Martedì o mercoledì prossimo avrò delle risposte in merito dai miei consulenti per capire se ci sono delle incompatibilità. Tra l'altro ha fatto scuola in merito il presidente Lotito anche se con società presenti in categorie diverse. In ogni caso bisognerà operare delle scelte importanti sopratutto se la decisione ricadrà su un progetto importante come quello del Taranto”
Radio mercato parla di contatti avviati dalla società pugliese con l'ex diesse del Savoia Antonio Simonetti. Ne sa qualcosa? “Nè ho parlato con il presidente Nardoni che mi ha smentito questa notizia in quanto infondata. Però ovviamente è meglio che sull'argomento interpellate Nardoni visto che io, al momento, non sono nessuno nel club ionico”
Potrebbe esserci all'orizzonte una collaborazione tra l'Avellino del presidente Taccone e l'Agropoli. Questa sorta di sinergia coinvolgerebbe anche gli ionici? “Questa ipotesi in effetti è nata all'inizio visto che con il dott. Taccone parlammo insieme di questo programma coinvolgendo anche Boldoni. E' chioaro che questo tipo di valutazioni bisogna farle alla fine. Tra l'altro con Taccone, professionista stimato prestato al calcio, sono legato da una profonda amicizia. L'Avellino è una società sana con delle ottime professionalità come il direttore sportivo Enzo De Vita, persona molto competente. Dunque le dico che potrebbe esserci questo rapporto sinergico. Del resto Taccone mi avrebbe affiancato nel progetto Taranto in caso di promozione dei rossoblu in Lega Pro. Ovviamente adesso le cose sono cambiate. Chiaramente questi rapporti professionali di ausilio possono fare nascere delle siniergie calcistiche fra club. E' chiaro che questo può servire da stimolo anche ai ragazzi che magari pure giocando in D possono avere la possibilità di approdare in club “affiliati” di categoria superiore. Tornando strettamente a Taranto, io sono stato due giorni nella vostra Città traendone un'ottima impressione perchè c'è una ambiente vivo e produttivo con tanta voglia di emergere per uscire dalle problematiche che affliggono il territorio”
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