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TIRO AL PIATTELLO: CARMINE BERETTA, BUON SANGUE NON MENTE

06.08.2013 17:48


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Etichettati dai più come sport minori, magari per la scarsa visibilità da parte dei media, per l'atavica carenza di strutture e dall'esiguo numero di praticanti, queste discipline regalano alla terra jonica giovani campioni lancianti verso il palcoscenico nazionale. E' il caso del palagianese Carmine Beretta (classe '97) divenuto, di recente, campione regionale di tiro al piattello (disciplina: fossa olimpica ndr) nella categoria Giovani speranze con il punteggio di 70 piattelli colpiti su 75. Un talento naturale Beretta, probabilmente con il D.n.a. del campione, visto che il padre Sergio è stato per due volte campione italiano nella disciplina qualche lustro fa.


L'emozione per il titolo conquistato – affermaCarmine – è stata grande in quanto, nell'ultimo periodo, ero arrivato a pochi passi dal podio senza conquistarlo. Ringraziamenti? In particolare ai dirigenti scolastici e ai professori del liceo scientifico A. Einstein di Mottola per non avermi mai ostacolato nella pratica di questo sport mostrandosi comprensivi e disponibili. Un ringraziamento anche al mio istruttore Antonio Smedile”. Purtroppo però la carenza delle strutture condiziona non poco gli allenamenti: “Qui al Sud la disciplina non è molto sviluppata perchè non abbiamo molti tiratori compresa la mia provincia, dove non ci sono campi da tiro. Dunque per allenarmi sono costretto a spostarmi per parecchi chilometri a Brindisi o a Gioia del Colle”. L'atleta jonico infatti si “esercita” presso il Tav Spinella (dove è tesserato) e il Tav Gioiese. Ovviamente questi ostacoli non sottraggono passione a Beretta che, grazie alla conquista del titolo regionale, aspira a passare nella categoria Junior ma prima: “Mi attende il Campionato italiano che si svolgerà il prossimo 8 settembre a Montecatini”. L'auspicio è quello di continuare a migliorasi, del resto con un cognome del genere Carmine sembra un predestinato e ci svela: “Sparo con un fucile  (Beretta DT 11, mentre le cartucce sono le Rc Red Shot) di una nota marca che è omonima del mio cognome. Non è propriamente un vezzo, diciamo che mi piaceva sparare con questa nuova arma” . Il pensiero finale è dedicato al sogno azzurro ma non solo: “Vorrei raggiungere la Nazionale come tutti i ragazzi che praticano questo sport e magari l'Olimpiade del 2020”.

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