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“ALTO IMPATTO – FREEDOM”. Attività di contrasto al fenomeno del caporalato

25.07.2017 14:54


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La Polizia di Stato ha concluso una ulteriore fase del progetto denominato “ALTO IMPATTO –FREEDOM” contro il caporalato, che ha visto impegnate le Squadre Mobili di Agrigento, Forlì -Cesena, Latina, Lecce, Matera, Ragusa, Salerno, Siracusa, Taranto, Verona e Vibo Valentia,coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine.

I poliziotti della squadra mobile sono stati coadiuvati dai Reparti Prevenzione Crimine e Gabinetti Regionali di Polizia Scientifica, nonché uffici di altre amministrazioni, come gli Ispettorati

Territoriali del Lavoro.

Nel corso dell’operazione è stata accertata l’inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché, in alcuni casi, dell’illecita attività di intermediazione tra la domanda e l’offerta, compiuta dai c.d. “caporali”.

Rispetto alla prima fase del progetto, avvenuta dal 26 al 30 giugno, è stato ampliato il numero delle province (da 6 a 11) e delle regioni monitorate (da 6 a 8). Tra il 17 ed il 22 luglio sono stati svolti

servizi di controllo, rilevamento e contrasto, identificando 632 persone (tra datori di lavoro e dipendenti) e controllando 50 aziende.

In provincia di Ragusa sono stati arrestati 3 italiani, responsabili di costrizioni nei confronti di alcuni braccianti retribuiti con 30 euro giornalieri, a fronte di un impiego in turni di circa 12 ore. Altri 9 individui, sempre nel ragusano, sono stati deferiti per il medesimo reato. In provincia di Latina sono stati arrestati 3 ulteriori italiani, sempre per sfruttamento di manodopera: in questo caso i braccianti venivano costretti a vivere all’interno di container metallici in condizioni igieniche precarie. In provincia di Matera sono stati deferiti 3 individui e comminate sanzioni per 14.000 €. Nelle provincie di Agrigento e Verona sono state infine sospese rispettivamente 2 ed 1 attività e sono state comminate contravvenzioni per 69.000 e 25.000 €.

Complessivamente sono stati rilevati i seguenti dati: AGRIGENTO: 70 persone e 12 aziende controllate, sanzioni amministrative per 69.000 € e 2 sospensioni di attività;

  • FORLÌ CESENA: 11 persone e 1 azienda controllata;

  • LATINA: 53 persone e 4 aziende controllate, 3 arrestati (caporalato);

  • LECCE: 31 persone e 2 aziende controllate;

  • MATERA: 45 persone e 6 aziende controllate, 3 deferimenti caporalato), 1 arrestato (1 lavoratore con un provvedimento restrittivo pendente), sanzioni per 14.000 €.

  • RAGUSA: 124 persone e 12 aziende controllate, 3 arrestati e 9 deferiti (caporalato);

  • SIRACUSA: 12 persone e 3 aziende controllate.

  • SALERNO: 23 persone e 5 aziende controllate;

  • TARANTO: 238 persone e 3 aziende controllate;

  • VERONA: 14 persone ed 1 azienda controllata, 1 sospensione di attività, 1 deferimento per impiego di irregolari e sanzioni per 25.000 €;

 

Nella provincia jonica gli agenti della locale Squadra Mobile, in collaborazione con il personale del Commissariato di P.S. di Grottaglie, del Reparto Prevenzione Crimine di Lecce e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Taranto, hanno effettuato, nel periodo dal 17 al 22 luglio 2017, mirati servizi di controllo e contrasto al fenomeno del caporalato.

I controlli hanno interessato principalmente le zone di Ginosa, Castellaneta e Grottaglie ed hanno riguardato principalmente i controlli su strada, di mezzi intercettati alle prime ore del mattino – provenienti e/o diretti da e verso le altre province limitrofe –, e presso aziende agricole.

In totale sono stati controllati 18 automezzi, prevalentemente del tipo minibus, ed identificate, a bordo degli stessi, 203 persone. Sono state inoltre controllate 3 aziende ed identificate 35 persone in esse impiegate. Del totale delle 238 persone controllate, 21 sono risultati gli stranieri: 15 di nazionalità rumena e 5 di nazionalità bulgara.

Nel corso della notte diversi mezzi attraversano questa provincia (anche provenienti da centri della limitrofa provincia di Brindisi da dove vengono prelevati a bordo operai lì residenti per essere condotti nelle campagne oltre che di questa provincia – come nel caso di Grottaglie, Ginosa e Castellaneta –, anche di quella materana.

Si tratta in prevalenza di lavoratori assunti da aziende aventi sedi anche nelle province di Bari e Matera e che vengono impiegati per la raccolta di prodotti agricoli nei territori di questa provincia e delle province limitrofe.

 

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