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La mia Settimana Santa

di Francesca Raguso

30.03.2024 19:30


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Domenica delle Palme 2024.

Quella “bambina”, ormai cresciuta, aspetta, come tutti gli anni, questa domenica. Ma sa che questa domenica, che porta ai 3 giorni del Triduo Santo, saranno diversi quest’anno. Finalmente sono le Palme. Finalmente le prime marce risuonano nell’aria. L’aria della Settimana Santa. La curiosità di sapere chi si aggiudicherà nel pomeriggio i vari simboli delle due Processioni e del Pellegrinaggio inizia a farsi sentire.

La curiosità, la fede, la voglia di unire quelli che sono un po' anche i miei Riti a quello che amo fare come giornalista e la vicinanza di alcune persone a me care che non mi hanno fatto mancare mai la fiducia, hanno fatto si che quello che un po' sognavo si avverasse, facendomi vivere questi Riti proprio da vicino.

E così eccoci arrivati alle 15.00 di Giovedì Santo pomeriggio. Il portone della Chiesa del Carmine, dal quale uscirà la Prima Posta e a seguire il Pellegrinaggio per la città vecchia, sta per aprirsi. E tu sei li, pronta in prima fila e aspetti che il portone apra per iniziare a scattare le prime foto e video, e nel mentre senti il cuore che inizia a batterti forte e qualche lacrima  inizia a scorrere veloce lungo il viso.

Ti accosti alla Prima Posta e gli scatti partono in automatico, non accorgendoti della confusione che si è creata e ti accerchia. Mentre si accinge ad uscire la seconda posta per la città vecchia, corri a scattare le foto alla Prima Posta che andrà verso la città nuova, a quei tuoi due amici ai quali ancora una volta farai le foto e con i quali fai la foto ai tuoi figli per aggiungerla alle altre degli anni passati.

Finalmente la Settimana Santa è iniziata, e mentre aspetti l’orario della Messa in Coena Domini delle ore 18.00 presso la chiesa del S.S.Crocifisso, ti godi le varie poste che escono in pellegrinaggio, cercando di trasmettere quella che è un po' la tua fede, i ricordi, le tue emozioni ai tuoi figli, sperando che anche loro possano vederle nel modo in cui le vedo e le vivo io, come solo i bambini con la loro dolcezza e sensibilità sanno fare.

Il tempo scorre veloce fino ad arrivare alle 23.30 quando dal portone della chiesa di San Domenico Maggiore inizia ad uscire la processione dell’Addolorata, con il suono rimbombante della troccola del Troccolante che avvisa i fedeli che la processione ha inizio. Quel suono non ti è familiare, anzi ti scatena un sacco di emozioni e ricordi che vorresti che il tempo non finisse mai. Allorchè decidi alle 5.00 di mattina, quasi all’alba, di far vivere anche ai tuoi figli il passaggio sul ponte della processione,  l’incontro della stessa alla chiesa del Carmine e l’incontro con alcune poste di Confratelli dell’Arciconfraternita del Carmine che si apprestano a fare il saluto in segno di rispetto dinanzi il simulacro della Vergine Addolorata.

A quel punto, approfittandone della sosta che fa la processione dell’Addolorata dalle Suore in piazza Immacolata, decidi anche tu di fare la tua sosta di riposo per riprendere le forze prima della processione che tanto attendi, quella del Venerdì Santo alle ore 17.00 che esce dalla Chiesa del Carmine.

Ed eccoci finalmente che la processione tanto attesa quest’anno è arrivata. Quella processione alla quale sin da bambina, dal nonno e dal papà, sei stata abituata a seguire, a fare le notti insieme e a svegliarti ancora prima dell’alba per andare a prendere un posticino vicino ad una transenna per vedere il rientro.

Ma quest’anno qualcuno mi ha dato la forza di non mollare mai e questo ha fatto si che anche io avessi un posticino privilegiato all’interno della Processione. Fu così che, con anche il caricabatterie carico, ho potuto lasciare libero spazio agli scatti per cercare di racchiudere, durante tutta la processione dei Misteri, tutti i momenti che per me sono importanti. Quando esce il Troccolante del Carmine e il suono della sua troccola rimbomba in Piazza Carmine, le lacrime scendono anche li e, con mio papà dietro le mie spalle, realizzi che quei ricordi indelebili sono fissi in te.

Tuttavia le cose belle, che volevi durassero un po' di più, purtroppo finiscono troppo presto.

Arriva subito l’alba e ti accingi in Piazza Carmine per prendere un posticino per terra quanto più vicina al portone, per riprendere la bussata del Troccolante.

Ore 8,30 Tutto è compiuto. Con l’ultima Marcia, il Troccolante nazzicando per l’ultima volta si avvicina a quel portone al quale starà per bussare 3 volte con la mazza per chiedere riposo dopo il lungo Pellegrinaggio per lui e i suoi fratelli.

Così col cuore in gola rotto dalla commozione, in quell’ultimo atto prima della bussata, tu sei lì assorta nei tuoi pensieri, pregando un mondo migliore per i tuoi figli, pensando che certe emozioni le puoi provare solo vivendole.

Quando sei confratello o consorella lo senti sin da bambino/a e anche se vissuta da fuori la processione, da consorella del Carmine sono fortunata doppiamente a provare queste emozioni tutti gli anni e a poterci scrivere anche sopra da quest’anno.

Le emozioni provate sin da bambina, quando venivo portata da un nonno e da un papà, rimarranno sempre forti in me, anzi hanno fatto si che si fortificassero ancora di più.

Ora, nell’attesa di un altro anno per rivivere a pieno queste forti emozioni, vi lascio con un messaggio:

“Voi ragazzi e giovani siete il nostro presente, oltre che il nostro futuro. Non smettete mai di sognare, perché voi insegnate a noi più grandi la bellezza dei desideri, la forza dei sogni, perché man mano che la vita avanza si corre il rischio di smettere di sognare. Stando invece a voi invece si può recuperare la speranza di tornare a sognare e sperare.”

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