Basket Maschile

Capitan Potì: "Sono all'80%. La società ha operato bene sul mercato"

a cura di Toni Cappuccio

22.09.2015 13:22


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Anche quest'anno riveste i gradi di capitano della Casa Euro Cus Jonico Basket e non poteva essere diversamente perchè i gradi e le responsabilità se li è conquistati con la forza mentale e carismatica che lo hanno fatto apprezzare da tutti...noi compresi.

E' venuto fuori da un complicato infortunio subito nel bel mezzo della stagione scorsa, privando la squadra di un pezzo da 90, anche in fase di equilibrio di gioco e di realizzazioni e la sua assenza prolungata si è fatta sentire....eccome!!

Stefano Potì, salentino puro sangue, ruolo guardia, ha appena 25 anni ma già tanta esperienza.

Ci siamo lasciati con una bella chiacchierata semiseria con l'amico Alessandro Tabbi ma ora bisogna ricominciare con una più seria (non seriosa)  come le nuove circostanze richiedono.

Caro Stefano, innanzitutto come stai a recupero fisico dopo quel maledetto infortunio?

“Sto bene! Sono all'80% del rendimento ma sarò pronto al 100% per la prima con l'Ortona.

Debbo ringraziare il nostro bravo preparatore atletico Giuseppe Diciolla che mi ha ben seguito, passo passo, nel percorso della mia riabilitazione. Sono pronto a dare il mio solito contributo”.

E' una buona notizia per tutti. D'altronde in queste amichevoli ti abbiamo visto sgambettare bene, sia nella corsa, nell'elevazione e nel tiro dalla lunga distanza. Complimenti!!!

Tu sei la navetta tra il roster della stagione scorsa e quello dell'ormai prossima. Com'è costume ormai della dirigenza cussina con la filosofia del passo non più lungo della gamba, anche stavolta l'organico base è stato rinnovato completamente, pur sempre puntando su forze fresche e giovani di belle speranze. Come consideri i nuovi senza fare eccessivi paragoni con quelli dell'anno scorso?

“Posso dire che la società ha operato bene sul mercato, scegliendo alcuni elementi di collaudata esperienza e di buon tasso tecnico. Roberto Maggio, il play, è una garanzia in cabina di regia  con tanta buona esperienza tra A e B, pur essendo solo del '90. Un punto di riferimento importante per noi. Si sa che avere un play che sappia leggere le partite e dirigere al meglio l'orchestra è già un ottimo punto a favore.

Alessandro Panzieri è un'ala piccola del '95, cresciuto nella grande “cantera” dell'ex Scavolini Pesaro. E' un giovane tutto scoprire, che ha fatto una fruttuosa esperienza di basket e di vita negli States, Lee Academy. Mostra un buon tiro dalla lunga, buon passatore, utile anche da 4.

Valerio Circosta è un'altra garanzia. Difende bene ed attacca ancora meglio e soprattutto gioca di squadra, potendo giostrare senza problemi da play-guardia. Classe '87, ha girato in lungo e largo l'Italbasket, con puntate anche in Silver, come lo scorso anno a Matera. Ottimo nel tiro dalla lunga distanza con un buon 40%. Insomma da quel lato siamo a posto.

Luca Malfatti, cl.'90 di oltre 2 mt, è un centro che ci dà buone garanzie sotto le plance. Nato a Firenze ma livornese di adozione, non è il classico centro statico da area ma uno molto dinamico che si sposta anche da 4, con una gran voglia di crescere e di misurarsi senza timore contro i “poteri forti”del pitturato, che in serie B abbondano perchè “scesi” dall'Olimpo.

Per completare la società ha puntato ancora sui giovani, ingaggiando Daniele Tinto dal Latina e Victor Osmatescu, moldavo di Chisinau, da Reggio Calabria. Tinto, è un'ala piccola, molto promettente che ha fatto molto bene in DNG con il vivaio laziale ma anche in C col Formia.

Infine il giovane moldavo, un ragazzone dal fisico tosto, ancora forse da sgrezzare ma dai buoni fondamentali. Come giocatore d'area può rendersi molto utile per fare a spallate e maturare tanta esperienza contro i più navigati del ruolo.

Entrambi saranno utili per irrobustire il roster dell'under 20 nell'avventura del torneo DNG, la migliore vetrina nazionale del basket giovanile.”

Quando tutto procedeva bene e con soddisfazione, ecco la tegola che non t'aspetti: le dimissioni di Dante Calabria per motivi strettamente familiari. Un bel guaio nel bel mezzo della rifinitura della preparazione. Come l'avete presa?

“Non bene, ovviamente! Debbo subire chiarire che le motivazioni addotte dal buon Dante sono serie e vere. La lontananza da casa, con l'oceano in mezzo, l'impossibilità quindi di assistere ai bisogni della propria famiglia e di seguire i propri figlioletti, sono argomenti, credo, abbastanza importanti per essere costretto a rinunciare ad una buona occasione per fare l'esperienza di allenatore partendo non dall'alto ma da una categoria più abbordabile e, perchè no, più stimolante dal punto di vista della crescita personale in un ambiente più “umano” e meno pressante. Ci siamo rimasti male perchè il tipo di gioco che ci chiedeva di praticare era un po' diverso da quello più schematico al quale siamo abituati in Italia. Un gioco quindi, più veloce, più portato all'intensità in ogni lato del campo, senza troppi fronzoli, liberando la mente dagli schemi troppo bloccati ed, in fin dei conti più divertente per noi e per il pubblico. Un tipo di gioco che piaceva a tutti noi, anche perchè adatto al nostro organico composto da giovani di belle speranze ma un pò leggerino nell'area calda nel corpo a corpo. Noi, più navigati, io, Circosta e Maggio lo stavamo già pregustando. Pazienza!”

Forse l'unico addebito al buon Dante è quello di non aver ponderato prima queste sue esigenze, costringendo ora la società a cercare, in fretta, qualcuno che faccia al caso nostro, sia dal punto di vista tecnico che da quello umano, tenendo conto di un roster “non suo”, con la necessità di non stravolgere del tutto ciò che è stato costruito sinora. Non un compito da poco!

“Questo è vero! Comunque posso assicurare che il nuovo gruppo è molto amalgamato, sia dentro che fuori il parquet e, pur essendo in buona parte abbastanza giovane, è maturo.

Siamo consapevoli di queste difficoltà della società, per cui ci metteremo disciplinatamente al servizio del nuovo head coach per farlo “approdare” tra noi nella maniera più intelligente possibile, anche perchè va a tutto vantaggio nostro.”

Ultima domanda e, poi, ti lascio alla “notte prima dell'esame”. Domenica, ore 18 nel bel catino del PalaMazzola, apre le danze di questo terzo campionato di serie B, l'Ortona. Che tipo è?

“Da non sottovalutare e da prendere con le molle giuste. E' vero che viene dalla promozione dalla serie C ma ha un organico composto da giocatori esperti che dalla categoria superiore alla nostra erano già “scesi” in serie C con l'unico obiettivo di salire e per non fermarsi. Detto, fatto!

Sentito il nostro saggio capitano, Stefano Potì?

Amci tifosi, vecchi e nuovi (speriamo tanti)! Amici cultori e praticanti del più bello sport del mondo

“trascinate” tanta gente a godersi lo spettacolo offerto da questi baldi ragazzi e da una società sana, che coltiva il vero e più genuino senso dello sport.

L'antipasto che ci ha offerto con le stelle della serie A, merita la replica di pubblico numeroso.

Buon basket a tutti

Toni Cappuccio     

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