Settori Giovanili

Malacari: "I valori da inculcare ai ragazzi sono educazione sportiva e rispetto verso il prossimo"

Abbiamo intervistato Federico Malacari, allenatore dei Giovanissimi Regionali, che ci ha parlato della sua esperienza nel Settore Giovanile del Taranto F.C. 1927

26.08.2017 17:22


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Cosa si aspetta dalla prossima stagione?

L’aspettativa è la crescita dei ragazzi che è la cosa fondamentale in un Settore Giovanile, soprattutto nelle fasce basse come nei Giovanissimi, dove quest’anno stiamo ricostruendo una squadra intera. La cosa più importante è la crescita sotto il punto di vista dell’educazione e sotto il profilo calcistico che è la crescita futura della società.

 

Qual è il programma della preparazione in vista del campionato Giovanissimi Regionali?

Noi cominceremo la preparazione lunedì 28 agosto, sempre a Roccaforzata, mentre il campionato inizierà ad ottobre. Abbiamo tutto il tempo a disposizione per farci trovare pronti e fare le cose graduali assieme al preparatore atletico, all’allenatore dei portieri e a tutti i giocatori.

 

Ci parli della sua carriera da allenatore…

Ho tanti anni di Taranto, dalla categoria Juniores ai Giovanissimi, intervallati dalle parentesi di Eccellenza con Brindisi, Martina e Grottaglie, anche se mi sento a mio agio lavorando con i ragazzi. Sono contentissimo di essere stato richiamato dalla società rossoblù: non ho battuto ciglio, mi ha fatto piacere e ho accettato subito. Ho un po’ girovagato anche se la mia priorità è sempre stata Taranto dove quest’anno sono qui per la decima volta e per me sarebbe la prima volta nella gestione Zelatore. Abbiamo una Scuola Calcio che è il serbatoio dagli Esordienti ai Giovanissimi, un programma sviluppato nel tempo dove avremo la possibilità di assorbire molti ragazzi.

 

Dato che ha lavorato tanti anni a Taranto, ha notato delle differenze col passato?

Cambia qualcosa a livello di logistica perché abbiamo la sfortuna di non avere a disposizione una struttura da gestire al meglio anche se la società fa parecchi salti mortali per metterci in condizioni di lavorare e andiamo a lavorare di conseguenza a Roccaforzata. Ci mettiamo passione con gli altri responsabili del Settore Giovanile come Franco Troccoli e Giuseppe Pastorelli e il nostro intento è ricambiare la fiducia della società e lavorare al meglio, senza l’assillo della vittoria ma con l’obiettivo principale di far crescere i ragazzi.

 

Sogna di allenare un giorno la Prima Squadra del Taranto?

No perché reputo il mio habitat il mio Settore Giovanile. Non è una mia prerogativa allenare la Prima Squadra, certo uno sogna ma non è un mio cruccio sinceramente mentre, invece, mi piacerebbe rimanere quanto più tempo possibile nella famiglia Taranto. Il mio obiettivo è di far crescere più ragazzi possibili per farli inserire in Prima Squadra. La mia vittoria è vedere qualche ragazzo che passa allo Iacovone A.

 

Il suo credo calcistico da allenatore?

Indipendentemente dal modulo l’importante è sviluppare un gioco che possa far crescere i ragazzi. Come richiesto dal nostro Direttore, andremo ad utilizzare il 4-3-3 (modulo utilizzato da mister Cozza), anche se bisogna avere i ragazzi adatti per interpretare al meglio questo modulo.

 

I suoi trascorsi da calciatore…

Ho calcato solo i campi di Promozione e Prima Categoria: ho iniziato ad allenarmi al “Mazzola” e sono cresciuto calcisticamente con la maglia della Magna Grecia; poi è stata la volta del Maruggio e, infine, ho giocato nel Pro Ginosa. Ho finito presto di giocare a calcio e subito dopo ho intrapreso la carriera da allenatore. Anzi, mi reputo piuttosto un istruttore e un educatore sportivo.

 

Le parole principali da inculcare ai suoi giovani ragazzi?

Per me i valori sono prima di tutto: l’educazione sportiva e rispetto verso il prossimo perché rappresentiamo una città e una maglia importante e ci dobbiamo impegnare al massimo per cercare di essere pronti in partita e in allenamento; il rispetto delle regole; il rispetto per i propri compagni, per lo staff, per i collaboratori e per l’avversario.

 

Ci sono ragazzi che ha allenato e che hanno calcato palcoscenici di categorie superiori?

I due Gori, Alessandro Gatto del Monopoli cresciuto negli Allievi, Loris Formuso (ora in forza all’Alto Tavoliere San Severo), gente come Gianluca Triuzzi che è passato dal Settore Giovanile al Taranto, Pasquale Maiorino della Cremonese, Nicola Russo che ha giocato tanti anni nel Taranto ed ora gioca nella Nocerina di Massimo Morgia. Inoltre, ho avuto ragazzi che in passato sono passati al Brindisi in C2 come Francesco Faccini. Provo soddisfazione quando ogni tanto mi sento con qualcuno di loro e mi informano che hanno fatto “gol”.

 

Un commento sulla Prima Squadra e sul nuovo allenatore rossoblù Francesco Cozza.

È stato fatto un mercato da primo posto in cui la ciliegina è l’acquisto di Galdean: un ottimo centrocampista che ho visto all’opera nella Virtus Francavilla e rappresenta un lusso per la Serie D. Poi il bigliettino di presenze è Cozza che è una garanzia: un allenatore vincente che ha conquistato la promozione in Serie C nella scorsa stagione, capace di poter far fare un salto importante alla società. La squadra è stata costruita benissimo, anche dagli under perché quattro undicesimi, per regolamento, devono stare in campo. La squadra che ho visto dagli allenamenti e dalle partite è una squadra veramente forte, anche fisicamente. Secondo me il Taranto ha tutte le carte in regola per poter vincere il campionato. La fase difensiva è un lusso con i vari D’Aiello e Scoppetta, i due laterali sono bravi così come il portiere che l’ho visto all’opera a Nardò, in una partita particolare, dove oltre ai rigori è stato abile a gestire la partita. Lo stesso discorso per il centrocampo dove, oltre a Galdean, abbiamo Corso che è un signor giocatore, Crucitti ha un sinistro che è una favola, Savanarola e tanti altri. In attacco poi c’è Aleksic che è un giocatore forte fisicamente e che ha bisogno di tempo per carburare e sono certo che arriverà pronto per l’inizio del campionato; Pera che tecnicamente non si discute e ha fatto sempre gol; poi c’è il giovane Tandara che fisicamente è una bestia. Il direttore sportivo Volume ha lavorato bene e la società ha messo a disposizione dell’allenatore una squadra competitiva al massimo, costruita con criterio e raziocinio. È anche vero che il calcio non è una scienza esatta perché in questi campionati c’è spesso una sorpresa.

 

Si riconosce in un calciatore della Prima Squadra?

Il mio ruolo da giocatore era il libero. Mi riconosco in Salvatore Scoppetta, un difensore centrale elegante e tecnico, che esce a testa alta con la palla al piede. L’ho visto all’opera nell’amichevole vinta contro l’Avellino e mi è sembrato un difensore autoritario e risolutore che sa dettare i tempi.

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