Taranto F.c. News

MISTER FAVO: “ALLENARE IL TARANTO? ASPETTO I CAMPITIELLO”

27.07.2014 14:17


https://www.buonocuntosrl.it/

 

Parlare da allenatore del Taranto in questo momento di attesa delle ufficializzazioni potrebbe rappresentare un peccato originale, anzi scivolare su una “buccia di banana”. Massimiliano Favo, candidato numero 1 alla panchina del Taranto dei “Campitiello”, è consapevole dei rischi, per questo modera i termini e sottolinea i “condizionali” anche se il pericolo di “cadere in tentazione” è palpabile. L'ex allenatore di Ancona e Maceratese (le ultime tappe della sua carriera) comunque si concede senza negare, a tratti a “cuore aperto” ma non facendosi travolgere dalla “chiacchierata” che sfiora come una carezza anche la sua lunga carriera di calciatore: dalla metà degli anni ottanta fino all'inzio del duemila.

 

 

Potrebbe essere il nuovo allenatore del Taranto targato 2014-2015? “Sottolineo il “potrebbe”. Al momento posso affermare che c'è stata una trattativa che è vincolata all'acquisizione del Taranto da parte della famiglia Campitiello. Ho avuto un primo incontro con Montervino e un secondo con i fratelli Campitiello accompagnati dallo stesso Montervino. Naturalmente c'è l'accordo con quella che dovrebbe essere la nuova società che deve fornirmi le conferme del caso. E' chiaro che, in mancanza dell'ufficialità del passaggio delle quote, attualmente stiamo parlando di aria fritta”

 

Può confermare che lei in questo periodo si sente quotidianamente con Montervino per gettare le basi per la nuova squadra secondo le sue indicazioni? “Nel momento in cui un allenatore ha un colloquio con un club è chiaro che verifica insieme al direttore (Montervino ndr) le capacità della squadra precedente e verificarne i valori. Però voglio essere cauto perchè anche leggendo i vari siti internet, la vicenda societaria del Taranto è stata sempre ricca di colpi di scena. Dobbiamo aggiungere che siamo molto in ritardo rispetto alle altre società. La mia volontà coincide con quella di Francesco (Montervino) ce desidera portarmi a Taranto”

 

Ieri abbiamo ascoltato mister Califano che potrebbe essere il suo vice sulla panchina del Taranto. Lo conosce? “Lo scorso anno ha allenato nel mio stesso girone (Isernia) quindi lo conosco bene. Lui è molto amico anche di Francesco. Le dico che attualmente ho perso tutto lo staff dei miei collaboratori che in genere lascio liberi di accasarsi dove gradiscono per ragioni logistiche, in quanto sono della mia zona, e anche alla luce dei pochi soldi che girano ora nel calcio. Di certo non potrei obbligarli a seguirmi senza una contropartita economica adeguata. Per tali ragioni abbiamo parlato con Montervino di Michele Califano che potrebbe venire a darmi una mano nel caso in cui divenissi l'allenatore del Taranto. Lo ribadisco stiamo sempre parlando di ipotesi”

 

Parliamo dell'assetto tattico che predilige: 4-2-3-1, da questo modulo può prescindere, magari con delle varianti? “Il discorso è semplice, se dovessi sedermi sulla panchina del Taranto, la squadra andrebbe fatta di corsa. Negli ultimi anni ho ereditato due compagini (Atletico Trivento e Maceratese) costruite sul 4-3-3, in entrambi i casi ho conseguito discreti risultati. Premesso questo, i giocatori che riterrò opportuno riconfermare dovranno essere funzionali al modulo. Ad esempio se scelgo di tenere Ciarcià e Riccio bisognerà giocare in un certo modo. A me piace il 4-2-3-1, poi in base all'utilizzo o meno di un trequartista e di una punta può diventare un 4-2-4. Gradisco un gioco offensivo perchè credo che in questa categoria molti giocano con la difesa a quattro con la presenza degli under sugli esterni. Per questo confrontarsi 4 contro 4 può dare dei vantaggi. Tutto questo sempre con il dovuto equilibrio che non deve mai mancare. Se, invece, avrò tre attaccanti abituati al 4-3-3 con le caratteristiche di effettuare dei tagli e saltare l'uomo, allora si potrebbe utilizzare quest'ultimo assetto tattico”

 

Quali caratteristiche deve possedere il suo calciatore ideale? “A me piacciono i giocatori propositivi e di carattere soprattutto in piazze come Taranto e Ancona. Queste qualità le reputo fondamentali quindi atleti di spessore in grado di sopportare le pressioni della piazza. Da calciatore sono stato 5 anni a Palermo (dal 1989 al 1994) vincendo due campionati, dunque sono consapevole delle doti caratteriali che servono a un calciatore oltre ai valori tecnici. E' chiaro che il carattere non possono averlo tutti ma in una piazza come Taranto, questa qualità è imprescindibile perchè elementi del genere nell'arco di una gara possono prendere per mano la squadra “caricandosi sulle spalle” qualche compagno meno esperto che non ha la stessa capacità di reazione. Del resto io ero un regista (Napoli, Salernitana, Lucchese, Palermo e Ancona le tappe fondamentali della sua carriera) e gradisco i giocatori trainanti. La mia carriera iniziò nel Napoli di Maradona a metà anni ottanta (biennio '84-86) con 10 presenze in serie A. Purtroppo oggi quel calcio è scomparso e ci sono pochi giocatori veri”

 

Conserva un ricordo di Taranto nei tempi in cui era calciatore? “Io ho giocato (due anni a Palermo dal 1990 al '92) con Ciù Ciù Paolucci, senza dimenticare Totò De Vitis e Marco Serra con cui ho giocato a Palermo. Ricordo tante sfide di B allo Iacovone contro il Taranto di Muro e Piccinno. Erano tutti giocatori di spessore di un calcio romantico fatto di valori veri. Taranto come altre piazze è stata svilita negli anni da tante vicissitudini societaria. Tocca riorganizzarsi come hanno fatto in altre posti ma anche a Taranto con il coinvolgimento diretto dei tifosi nella vita societaria per riportare la gente allo stadio. Purtroppo la tv ha allontanato la gente dagli spalti, dove il calcio è stato sempre vissuto in città “calde” come Messina, Palermo, Reggio Calabria e la stessa Taranto. Spero che le regole ci consentiranno di riportare il pubblico allo stadio. Bisogna ritornare al calcio di una volta coinvolgendo le famiglie e i bambini. Tanti grandi club con i loro interessi economici hanno massacrato il calcio di provincia. Parlando con quella che dovrebbe essere la nuova proprietà, l'obiettivo, oltre a disputare un campionato di primo livello, sarà quello di dare un futuro alla Taranto calcistica. Questo lo reputo un segnale di grande serietà per avere dei risultati positivi nel tempo”


Commenti

ORIGINE STORICA E LINGUISTICA DELLE PETTOLE
TARANTO - MANFREDONIA, PARTE LA PREVENDITA