
Us Bitonto, ecco Giacomo Pettinicchio: "Nessuna bacchetta magica, solo il lavoro"
da dabitonto.com - Il navigato allenatore tarantino prende il posto di Francesco Modesto, esonerato lunedì. Oggi, frattanto, trasferta a Mola...
Che Giacomo Pettinicchio sia un “professore”, un maestro di calcio, lo si è visto già dall'allenamento di ieri.
Era il primo approccio neroverde.
Curioso vederlo, circondato da una calma serafica tipica di chi sa il fatto suo, mentre ripeteva a capitan Modesto e compagni come impostare le azioni offensive, difensive e il comportamento da avere anche nel rinvio del portiere.
E non è un caso, allora, che il presidente Paolo Lapalombella e la dirigenza si siano affidati a lui, tarantino di nascita e una lunghissima carriera di allenatore tra Massafra, Grottaglie, Nardò, Fasano, Trani e Taranto, per risollevare le sorti del leone neroverde. Ferito sì – dalla classifica si intende – ma non per questo disposto ad alzare bandiera bianca.
E che oggi pomeriggio è impegnato nella delicata trasferta di Mola, prima gara del girone di ritorno e ultima di un 2015 da dimenticare in fretta. Senza gli squalificati Rana e Rubini e gli infortunati Pignatta e Cannone.
«Nessuno ha la bacchetta magica – esordisce il neo allenatore – perché bisogna solo lavorare. Siamo in ritardo e dobbiamo recuperare, ma per farlo serve la collaborazione di tutti. Un buon mister ottiene risultati se i giocatori si mettono a disposizione. La squadra? Ha un potenziale importante, nomi di un certo prestigio e merita ben altre posizioni.La dirigenza giustamente punta ad arrivare ai playoff, ma adesso dobbiamo guardare in faccia la realtà: siamo indietro e si deve invertire la rotta. Ma serve anche tanta pazienza».
Pettinicchio al posto di Modesto, dunque.
Il navigato, l'esperto al posto di un giovane condottiero forse ancora “acerbo”, ma che non era uno sprovveduto.
E che ha pagato a caro prezzo situazioni sfavorevoli.
Che colpa poteva avere un allenatore se gli attaccanti sprecano occasioni colossali davanti alla porta? Cosa poteva fare dinanzi a continui infortuni che snaturavano i tratti somatici della sua creatura?
Il giovane Francesco, in realtà, ha pagato la dura e meschina regola del calcio. A comandare sono soltanto i risultati.
Con il suo esonero viene meno il progetto “bitontino” partorito in estate? «Assolutamente no – rispondeVincenzo Cariello, direttore generale neroverde – continua perché abbiamo ancora tanta fiducia di poter fare bene, anche senza un bitontino in panchina».
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