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"Coronavirus? Avevamo dimenticato quanto era bello dirsi 'ti voglio bene'"

La testimonianza di Lucia La Gioia, una nostra lettrice: "Il virus ci sta rubando la libertà, ma lottando uniti usciremo dall'incubo"

27.03.2020 10:10


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12 marzo 2020 
questa è una data che non dimenticherò mai, che resterà per sempre impressa nella mia mente. Da circa un mese combattiamo contro un nemico invisibile, un nemico che si insinua nel corpo della gente e uccide spesso i più deboli: gli anziani, gli immunodepressi. Questo periodo mi fa pensare alla peste, il flagello del 1600. Anche noi, oggi, sperimentiamo lo stato d'animo che vivevano a quell'epoca, la stessa paura, la stessa angoscia, il senso d'impotenza. Una situazione, così estrema, così surreale l'avevo letta soltanto studiata e letta sulle pagine dei libri ma adesso, viverla personalmente, mi fa pensare a quello che l'umanità ha dovuto affrontare, a ciò che si prova ad essere privati della propria libertà...sì, della libertà! Questo è quello che ci sta rubando il virus: la libertà di poter vedere un parente, di abbracciare un amico, un'amica a cui vogliamo bene. Dobbiamo resistere, per il nostro bene, per proteggere chi amiamo e anche chi non conosciamo. Sto approfittando di questo periodo per pensare a me, presto più cura alle mie cose e mi sono accorta di averlo fatto poco in passato e  penso a quanto sia importante questa vita, quanto sono importanti le persone e dirsi spesso "ti voglio bene" perché abbiamo dimenticato queste belle parole e invece vanno dette! Abbiamo dimenticato quanto sia importante non rimandare, non avere timore di dirlo! Penso a quanto sia importante rispettare la natura, l'importanza del ruolo che ha l'uomo che deve impegnarsi a preservare il Creato per regalarlo alle generazioni future. Spero tanto che alla fine di questo terribile periodo si possa tutti uscire di casa con un unico desiderio: vivere! Come hanno fatto molti, all'inizio ho sottovalutato la pericolosità del COVID19 ma poi, col passare del tempo, ho sentito nel profondo la sofferenza di tante persone. La paura, l'angoscia, l'avverto quotidianamente, per me per i miei cari. Cerco di non pensarci, la musica mi aiuta molto, seguo le lezioni on-line ed è bellissimo dedicarsi alla cucina: sto rispolverando un po' di ricette e realizzo ottimi piatti, proprio come faceva mia nonna! Fortunatamente abbiamo i telefoni che ci consentono di fare le videochiamate, di mandare messaggi ad amici e parenti, facendoci sentire meno soli. Cerco il lato positivo in ogni cosa, anche se, in questo periodo, il mio ottimismo è messo a dura prova. Siamo in quarantena, chiusi dentro casa, ci è stato imposto questo per salvare il mondo. Ci pensate? Possiamo salvare il mondo stando comodamente seduti sul divano, in pantofole!Vi rendendete conto di che grande occasione abbiamo? salvare il mondo stando in casa, mentre ai nostri militari, le forze dell'ordine, hanno dovuto mettere gli anfibi e mettersi a disposizione dello Stato, per garantire la nostra incolumità, mettendo a rischio la propria vita per la nostra. Così come i nostri medici che salvano vite quotidianamente, combattendo la paura e il dolore per la lontananza dai propri affetti. Siamo fortunati: ai nostri nonni fu ordinato di andare in guerra! Lamentarsi, angosciarsi, essere negativi serve a poco. Piangere può servire a scaricare la tensione, ma non serve per andare avanti. Ora, più che mai,  dobbiamo lottare, le nostre armi sono le regole che dobbiamo rispettare.  È così...dispiace dirlo ma questa è la realtà, non è un gioco! 
SI LOTTA FINO ALLA FINE! 
Lottiamo uniti, fino a quando questo incubo finirà e potremo finalmente dire 
"ce l'abbiamo fatta!"   

Lucia La Gioia

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